P. 3
[Rubric: .Salutatio.]
AL patre al filio al spiritu sancto
Per omne secolo sia gloria et honore
Et benedicto sia el suo nome sancto
Per cui le creature hanno valore
Laudato et ringraciato in ogne canto
Con pura mente et con divoto cuore
Et confessata sia la sua bontade
Pieta misericordia et caritade
[Rubric: .Petitio.]
[Guide letter: d] DOlce sengiore apri le labra mie
Illumina el mio cuore colla tua luce
Ella mia bocca adiungie le tue vie
Piene de lode et sii sempre un duce
Al adiutorio mio intende et sie
Colla tua gracia chel mondo conduce
El mio dir si consolacione et fructo
Di tucti quei chentendon tal constructo
[Rubric: .Proemio.]
AD ogne cuor gentile et mente pura
che disidera intenderla ragione
Conla quale se governa la natura
Da un principio che prima caggione
Onde ha lessere ogne creatura
E dilor qualita et condicione
Dico che legano hi versi seguenti
Chiamando idio e/ collanimo actenti
P. 4
[Rubric: Dio patre. Dio figlo. Dio spirito sancto.]
OMnipotente dio padre esegnore
Osumma sapiencia verbo eterno
Che fusti in carne nostro redemp[t?]ore
O spiritu sancto amor superno
O vera trinita chiaro isplendore
Solo uno dio vero et sempiterno
O creator[e?] delloniverso mondo
Principio et fine altissimo et profundo
[Rubric: Trinita. Unita. Creatore.]
[Rubric: Potentia. Sapientia. Amore.]
NEll[a?]lto Imperio ciel con ferma essenza
Comandi e volgi et reggi il firmamento
Lo qual ci mostra la tua gran potença
Perlo suo ismisurato abbracciamento
Cognosci si infinita sapiencia
A riguardar el grande adornamento
Per noy creasti ai celi tanto splendore
Ecqui sentende linfinito amore
[Rubric: Grande. Veloce. Bello.]
LA sua grandeçça passa ogne intellecto
La sua velocita vie piu transciende
Quanta bellezza et di quanto dilecto
Se vede in esso chi col cuor actende
Veramente ad cosi alto rispecto
Lalma gentile damor tucta sacciende
Disiando poter salire ad quelle
Nobele creature et chiare stelle
P. 5
[Rubric: Tramontana. Lalta tramontana.]
VEggio la stella insuchel polo [gir?]a
Con quelle septe et due [che vanno?] intorno
La qual per neces[ita?] m[o?]lto si mira
Da naviganti quando manca il giorno
Chi la cercasse et trovarla disira
Locchio suo guarde la boccha dun[co?]rno
Chi piu se appressa avederle supine
Chi piu freddo sente e giacciato con[fi?]ne
[Rubric: Equinottio]
[Guide letter: d] DAllopposita parte elaltro polo
Simile ad questo freddo di natura
Chi non si po mirar dal nostro suolo
Per che tra noy equello e grande arsura
La quale e sempre sotto un cierchio solo
Che fa el nocte el digual misura
Tra questa caldo el due fredde çone
Sono iluoghi habitati ele persone
[Rubric: Stelle]
DEntro asigrande etal circunferenza
Di stelle sone uno numero infinito
E ciachuna producie la sua influença
Nelli corpi humani e nel terrestre sito
Benche di pochi sennabbia sciencia
Perche sovente rimane ismarito
Chi da giodicio di cose future
Perche di tucto non sa lor nature
P. 6
[Rubric: Zodiaco.]
Unde chiercho ymaginato di gran savi
[Zo?]diaco chiamato ivi sipone
Nel qual dodici segni buoni et pravii
Revolgiere fanno con molta ragione
Huomini bestie p[i?]anti pesci et navi
Parchabbiano asentir lor condicione
Per ciascun volgeissole un mese in treto
Esei di lo[r?]o a ciascuno emispiero
[Rubric: Lisegni con lor. complexioni.]
SOnno lariete et leo et sagiptario
Di natura di foco caldo et sicco
Il cancro et scorpio et pescie per contrario
Humidi et fr[e?]ddi sonno et posscia illeccho
Et virgo et tauro contrarii ad aquario
Perche ciascun dilor e/ freddo e/ seccho
E esso humido et caldo et cosi libra
Et quel che due germani insieme giubra
[Rubric: Spere. Saturno.]
POy sonno septe pianeti in septe spere
Luno [enrro?]dentro laltro digiro in giro
Saturno e/ primo de quelle Lumere
Chen vista pare orientale çaffiro
Le lor proporcioni son cose vere
Che ne puo vedere prova ciascun viro
Per numeri et misura sença bugia
Como ne mostra diasio astrologia
P. 7
[Rubric: Saturno.]
QUestopianeto cifa contemplant[i?]
E pensantivi e/ casti e/ bene a[stuti?]
Soctileçça dingengno a tuc[ti?] quanti
Sonno al benfare si came al mal acuti
Cui desuoi li vede per sembianti
Che sopra glialtri son molto aveduti
IL hnome fu duno huomo di creata
Et hebbe la natura della pianeta
[Rubric: Iove.]
DI costui nacque il magnanimo Iove
Da cui gliantichi preson laltro nome
Del secondo pianeto che se muove
Nella sua ispera relucente come
Chiaro cristallo et questo in ciascun dove
Asegnoria comparte giuste some
Et temperato et da di se influencia
Di segnoria et di magnificencia
[Rubric: Marte.]
SEgnato drieto lui lardente marte
Suo figlio di natura sanguinoso
In vista robicondo e le sue arte
Sonno dessere irativo et furioso
Ai suo seguaci piace esser isparti
Nemici de pigricia et di c riposo
Et se voglion pigliar la meglior parte
Di virtu di fortezza hanno grandarte
P. 8
[Rubric: Sol]
Chiaro splendore et fiamma relucente
Sopra tutte altre creature belle
Di te considerare mancha ogni me[n?]te
Di te parlar vien meno ogni favella
OLuce che allum[i]ni la giente
Nobile pi[u] chalcunaltra stella
Tu rendi al mundo figura di dio
Pio chalunaltra cosa al parer mio
[Guide letter: o] O sole o/ casa sola sengulare
Chene misuri il tempo ad questo mondo
Che rallegri la terra et laria el mare
Quando reveggion tuo viso giocundo
Benchenesciuna vista puoisguardare
P(er) tuoi raggi inquel corpo ritondo
La tua virtu ogni cosa producie
Scendendo giu per la chiara luce
[Rubric: Similitudo]
PErfecta piu chalcunaltra figura
Ela figura sperica laquale
Non cie principio o fine nisuna misura
Questa e/ similitudine eternale
Non si puo maculare sua luce pura
P(er) cola corruptibile e/ mortale
A tutte cose da generacione
Principio et fine e varia condicione
P. 9
Or non si dee alcun maravegliare
Como sia uno idio in tre persone
Distincte e/ ciascuna singulare
Non miste ma con perfecta unione
Tu vedi il sole et e il corpo solare
Ela luce el calore e/ con ragione
Cognosci che non elun quel chelaltro
Et non poy ne prima lun chellaltro
Genera quel specchio isplendore
Enon isplendore lui e damendue
Insieme niente prociede il calore
Et non e/ ne serra gia may ne sue
Dalluno allatro ne tempo ne hore
In mediate falopere sue
Si tosto como appare nelloriente
Vedi suoi raggi il suo calore si sente
Non cognoscendo il vero creatore
Ne veggendo piu nobile creatura
La giente anthica istette in tanto errore
[C]he chiamarono idio del natura
Lui adorando et faciendoli honore
Et templi et sacrificii et grancultura
Fin ch(e) stesse cqugia la luce vera
El vero idio ciallumino qualera
P. 10
Cholloro in cui losole ha sua potencia
Secondo lor concepti o/ nascimenti
Huomini sonno di grande intell[i?]gencia
Che danno lume ad tucte laltre gienti
Di gran doctrina [e?]t di gran sapiencia
Et a bene op[e?]rar non so may lenti
Ferventi sonno et pien di caritade
Et nei qu[a?]i regna somma veritade
Poi seguita di venere el pianeta
Luciente stella et par che sempre rida
I suoi sonno tucti di natura lieta
Leali et chiari achi dilor si fida
Vaghiso adornarse doro et di seta
Cortesi et larghi nemici de nuda
Inclinati aluxuria et van dilecto
Se lasciano la ragion dillintellecto
MErcurio faluomo esse ben parlante
Et con industria di mercatantia
Procuratore et giudice advocante
Tractator di qualunche cosa sia
Costui fo figlio dilalto tonante
Et suo amasciador per ogni via
Secondo di poeti il sentimento
Ella sua stella par che sia dargento
P. 11
[Rubric: luna.]
LAluna etra pianeti il pio soctano
Et che piu tarde compie sua giornata
Suo cielo e/ transparente e diaphano
Come so glialtri onde none adata
La vista si chesi raguard[i?] invano
Per tucte insino alla spera stellata
Per che ha dilecto rimirar inquelle
Chiari pianeti et riluciente istelle
[Rubric: Oscuratione delsole]
Ma lo suo corpo io dico dilaluna
Per che solido e/ denso et non transpare
Quandello senterpone in parte alcuna
Tral sole et noi per linea recta iguale
Socto isuoi raggi cisi mostra bruna
Et anoy nolli lascia trapassare
Et tale eclipsi quando elle conpiuta
Di vecchia in nova inquel puncto si muta
[Rubric: Variatione della luna]
Sança lume dase ma tucta ischura
Quanta ne vede il sole tanta nacciende
Per questo e/ variabile sua figura
Per che tra su et giu meça risplende
Et quanto e/ piu distante sua misura
Dal sol tanto ogni di piu rume rende
Sopra la terra et quando si rappressa
Ogni di sciema suo lume da essa
P. 12
[Rubric: Oscuratione della luna]
ETquando ella e/ per dritta opposicione
Dallo specchio dil sole e piu lontana
Convien che si demostra obscuracione
Se in quel poncto ella e/ a noy sovrana
Et tale ecclipsi acch[a?]de per cagione
Che la terra si trova allor meçana
Et tra ley el sole e/ per chelle maiore
Iraggi di passar non an vigore
SOpra tutti glihomori a molto afare
In tucti glianimali et nel piante
Et nel suo cresciere et nel sciemare
Da força o dibileça a tucte quante
In essa se dee molto raguardare
Chie di corpi infermi medicante
Et di moltei se vede la ragione
Che manchano nella sua consumacione
[Rubric: Effetti della luna]
Nei corpi humani ova dominacione
Pigra influencia e molle e basso ingiegno
Mutabile e voltante condicione
Gente de non fidarsene col pegno
Sança firmeçça et con poccha ragione
Sellanimo vorra seguir il segno
Cuor feminile et non sa che si voglia
Et di cio che gliameil sempre fa doglia
P. 13
[Rubric: ordine naturale]
O virtu summa che inte sempre stabile
Aciascun cielo singulare moto desti
Et colla tua sapiencia in effabile
Diversa via aciascun concedesti
E inperpetuo con pacto dur[a?]bile
Ogniun sua legie mantener voles[ti?]
Questa concordia si maravagliosa
Trapassa nel piensiero ogni gran cosa
[Rubric: Effetti varii nelliomeni]
Con questa si governa la natura
Produciendo le cose differenti
Onde e/ disimigliante onne figura
Di huomini et donne con varii accidenti
Chi di cose alte et chi di basse ha cura
Chi piu veloce e/ chi con passi lenti
Chi arme chi sciencia e/ chi pastore
Et chi adunarte o/ altra pone amore
[Rubric: Effetti nelli tempi]
Di quinci vieni che uno tempo e carestia
Unaltro e/ guerra e/ un altro divicia
Quando sia pacie et quando sia moria
Quando sia dolo et quando sia tristicia
Si come qual piqueto ha signoria
Sintra il mondo pui bene /o/ malicia
Esecondo ove la influencia cade
Sia piu o/ meno indiverse contrade
P. 14
Quinci vengono i caldi sceperati
Quinci igrandi secchi e quinci le gradi piove
Quinci i granfreddi e/ giaççi ismesurati
Quando in alcun paesee quando altrove
Idico quando passa imodi usati
Ragionando secondo el tempo el dove
Di tutte queste passion si cura
Et lanima s[i?] segne sua natura
[Rubric: Dellanima.]
Lanima bella nobile e/ perfecta
Ymago e/ similgianza del maestro
Se in queste altre cose si dilecta
Non prendera iammay caminsilvestro
Et faciendo cosi vivera necta
Et collocata sia dallato dextro
Chiamata a posseder leterna pacie
Per che vole seguir la via veracie
Et sopra tutti i cieli andera ridando
Piena damore et piena di dilecto
Et nel divino ispecchio contemplando
Arapiena noticia nel conspecto
Diquelle cose che quagiu mirando
Dintenderle patria alcun difecto
Contenta dogni suo sancto disio
Rengraciarra eternalmente idio
P. 15
[Rubric: Liber secundus]
[Rubric: Exordio.]
DIce signior superno habiam parlato
Edi tucti cieli ediloro influencia
Quanto per gracia cniai demonstrato
Or piaccia alla tua benign[a?] clemencia
Monstrare glielementi e lor stato
Ele stagion dellanno ela semenza
Lor qualita et lor generacione
Et di corpi mortali lor conplexione
[Rubric: elementi.]
TU con misure gli elementi lighi
Suo termine aciascuno ai stabilito
Et lun dellaltro chiarament[e?] spieghi
Il fuoco el primo nel pui alto sito
Non conceduto allui oche in giu se pieghi
Ma per natura quanto puo e/ sallito
La sua spera e socto il ciel della luna
Et qui non ha inse misura alcuna
[Rubric: foco.]
La vista humana veder nonla potrebbe
Per che vie piu chelaria e purissimo
Ma che visappressasse sentirebbe
Il caldo suo cociente e/ ardentissimo
Onne cosa legier passarebbe
Senza violença per che e/ suctilissimo
Poi socto lui e/ la spera dellaria
La qual e/ molto in suoi termini varia
P. 16
[Rubric: Aria.]
LA sua parte de sopra tocta il fuocho
Che caldo e seccho effassi o allui simile
Poi questa e/ quella dil secondo loco
E onneuna e/ pu[r?]issima et soctile
Quella s[ec?]onda ne molto ne pocho
Sente di caldo matien freddo stile
La terça poi collacqua e con la terra
Confina e sempre ista conloro inguerra
[Rubric: Acqua.]
Lacqua e/ humida et fredda elaria prende
Lhumido quindi e dal fuoco il calore
Epero calda e humida sintende
La conplexion dellaria e suo vigore
Per che nel mezo damendue se stende
Et dalluna et dallaltra piglia humore
Cosi perticipando lacqua el fuoco
La terra e/ fredda e/ seccha nel suo luocho
[Rubric: Terra]
La terra e/ corpo solido e pesante
Et grave piu chalcunaltro elemento
Posta nel cienero dentro a tucte quante
La spere e piu dalunghe al firmamento
Da omne parte equalmente distante
Fralaria eley halacqua il suo contento
Benche nalcuna parte si discuopra
La terra in alto e parche sia di sopra
P. 17
[Rubric: Inferno.]
NUllaltra cosa le dentro o/ di socto
Senon linferno luoco di dampnati
Dove gliangieli rei ebbeno ilbocto
Che nel suo ventre in eterno serrati
Fanno pagare allanime [i]l fuoco storto
Channo voluto morir nei peccati
Suo dia metro e secte milia miglia
El ciercho vencti due migliara si piglia
[Rubric: Effetti]
Quanto e/ cosa mirabile ad actendere
Del ferro et della petra uscire el fuoco
E picchola favilla vide isciendere
E crescier sopra lesca apoco apoco
Equindi puoi continente acciendere
Migliara di torchi e enpierne ogni luoco
Quando non ha piu esca o/ nodrimento
Se parte intorno nel so Elemento
[Rubric: dellaria]
Ancora e/ bella ragione ad pensare
La qualita dellaria e sua natura
Che quanto in alto pur potessi andare
Lal troveresti piu soctile et pura
Pero alcun uciello non po volare
Ne sostentarsi super quella altura
Sustiensi in questa bassa che piu grossa
Perche fa resistencia alla percossa
P. 18
[Rubric: pantani.]
QUanto piu sciende nelli valli abbasso
In luoghi di maremme e/ di pantani
Tanto piu [cl?]iuove laire folco e g[r?]asso
Elli habitanti starvi peggio savi
Perchi igrossi [v]apori dalto sasso
Non possano exalare come di piani
Dove lhumido fa gran dimoranza
Per el seccho vento che nonna possança
[Rubric: piove.]
Leva si elsole e/ entra enquei valloni
El suo calore visi richiude et cova
Et genera di molte corrupcioni
Dove la terra panta nosci truova
Che surghono su nellaria par nebbioni
E giu ricaggion con spessa piova
Fanno bructi animali e/ soççi fermi
El corropto aire tien glihomini infermi
[Rubric: monti.]
Nei monti il sole come appariscie il giorno
Risplende chiaro e purga ogni vapore
I venti che ve soffiano per dintorno
Rasciugando e disicchano onne humore
Pero nelaire puro e molto adorno
Lhumido el caldo nonanno vigore
Per questo none cade corrupcione
Onde ne stanno sane le persone
P. 19
[Rubric: Neve.]
Nonne materia onde laiere singrossi
Onde saccianda et pero ve freddura
Et per lo caldo che trabassi fossi
Quelli humido vapor surgie in altura
Et truovailafreddo avanti che piu possi
Et fassi nieve echade alla pianura
Nei monte perlo freddo si mantene
Et nelle valle in acqua si riviene
[Rubric: Gragnola. Folgore.]
Ma quando il sole distate piu riscalda
El caldo porta piu alto lhumore
Truova piu freddo etpero se salda
Et fassi giaçço e/ cade con rumore
Perche si rompe et tucto si dissalda
In grandine ma quando quel vapore
E seccho nel percotersi sacciende
E con grantuoni et folgori laiere fende
[Rubric: Vento.]
Nellaria pura inquella regione
Ripugna e non consente mutacioni
Et come si patesse offensione
Quando ingiungnion queste exalacioni
Giuli riccharaccia e/ per cotal ragione
Questarie ne ricieve passioni
Onde si muove forte equesto ilvento
Che al mare e alla terra da tormento
P. 20
[Rubric: occeano]
SIede el gran mare sopra la terra tonda
Et la piu parte dessa cuopre e bagnia
Et quella terra che soperchia londa
Escie fuor dessa si come montagnia
Occieano e/ decto quello chela circhonda
Et perlo strecto mare della yspagnia
Mecte per el mezo della terra il mare
El qual medi terransi fa chiamare
[Rubric: Fuxo demar colla cresciente.]
[S?]e questo globo della terra fosse
Et cosi lacqua comolaria el fuoco
Soctile non resistente alle percosse
Non sarrebbe mai nocte in verun luocho
Ma il sole non po passare le sue dure osse
Et pero mancha il giorno apoco apoco
Chela terra chel colglie e fassi obscura
Per lombre chesifa suo corpo duro
[Rubric: orizonte.]
Quinci si piglia la misura elhore
Di tucto il tempo del secolo presente
Chel sol sigira e in venti quatro hore
Eritornato allusato occidente
E indiversi siti atucte lore
Inqualche luocho glie sempre oriente
Vencti quatro hore e undi naturale
Che trala nocte el di e sempre equale
P. 21
NEl tempo che comincia prima vera
Piena di fiori edi novelle fronde
E temperata rende omne rivera
Di dolci venti edel mar che talonde
Equaleildi dala matina a sera
Quante la nocte chel sol cinascond[e?]
Enfino ameçço giungnio tutta via
Ilgiorno crescie ella nocte va via
C comincia di março a mezo il mese
Quando il sole entra socto lariete
Humida ecalda sua conplexion prese
Laqual tucte le rose riende liete
Le creatur sondamor racciese
Et adgeneracion disposte et fiete
Lhumido trasse dal verno passato
El caldo piglia dal sol rappressato
Perche omne simil suo simile actende
Edelli humori laluna ha signoria
Quandella piu sopral gran mar si stende
Sempre una volta trala nocte ella dia
Lacqua del mare verso leiasciende
Elui del oceano per granvia
Lascia scoperti e poi la luna passa
Et lacqua torna ecrescie cherabassa
[Image: Left margin, a manicule pointing to the beginning of the first stanza on line 1.]
P. 22
FA conto dessere sopra unalto monte
E dogni parte riguardare dintorno
Parracti il cielo como unarcho diponte
Posar sopra la terra o/ come un forno
Quel cierchio de confine eloriçonto
Oi fa che o[v?]e sesia mero il giorno
Serra questo emisperio alluminato
Enocte sia da tucto laltro lato
Quandol sole e piu presso anoy che may
Per il cierchio che se fa piu inqua lestate
Egia conversa dafa in suoy ray
Econsumata quella humiditate
Due cancti il di che la nocte vederay
Poi comincia a sciemar sua quantitate
Fino a meçço septembre apoco apoco
Equesto tempo ha natura di fuocho
Poi chela nocte fia col giorno eguale
Comincia el freddo el caldo va calando
Equanto esciende il di la nocte sale
Fino ameço diciembre seguitando
Questo tempo se dicie autupnale
Nel quale il caldo al freddo contrastando
Fanno laria turbare et dar gran piove
Onde per lacque il seccho se remuove
P. 23
ET fassi tempo rigido e nimboso vel noyoso
Di giacci et nevi et dacque et di gran venti
Et ciascun fiume corre roinoso
Faciendo eispesso dapnno amolte gienti
Il mare ista turbato et t[e?]mpestoso
Laria et la terra elacqua conbactenti
Equesto ferno dura insino al giorno
Quando la prima vera faritorno
Degli elementi quatro principali
Che son la terra elacqua elaria elfuocho
Composti sonno gli universi animali
Pigliando di ciascuno assai o poco
Et nel resolvere dei corpi mortali
Onne elemento torna nel suo luocho
Huomini bestie ucielli serpenti et pescie
Et piante et pietre et cio che sciema e crescie
Quactro complexioni nel corpo humano
Son di natura di quatro elementi
Le quale rendeno il corpo infermo e sano
Secondo channo boni concordiamenti
Et come uno si discorda ad mano a mano
Segueno al corpo diversi acciedencti
Di frebbri le quale sonno de piu ragioni
Secondo le predicte complexioni
P. 24
COlera rossa estate fuoco e marte
Sangue conprima vera e aria e venus
Flemma verno acqua con la luna perte
Milinconia et terre tenet genus
Ed lautumpno e d[i?] saturno larte
Che duna deste perte fosse plenus
Sarrebbe ingrado disoperlativo
Di cosi facte conplexion passivo
Colerici sonno huomini ligieri
Acuti e prompti e destri e animosi
Acti a fare pruove di buon cavalieri
Et nel conbactere molte furiosi
Quando si turbano son subiti e fieri
Di corpo asciucti e di cuor codiçosi
La sua istemperança fa cercane
Choggua sta bene e la febitha da mane
Sanguegni sonno di dolce condicione
Son temperati et di largheçça honesta
Giente di pacie et sança offensione
Benigni e amoreveli et con festa
Sonno inclinati alla fornicacione
Di tucte conplexioni piu sana e questa
Lua sua distemperancia fa grina
Chesi conoscie al polcso e alla urina
P. 25
Flemmatici son molli e freddi e gravi
Pesanti e lunghi in onne loro affare
Di grosso ingenio quando tulicavi
Dellor mestiero havendo altro a cuncare
Temon vergognia e son benigni e savi
E temperati nellor consigliare
Son pieni e grassi e lor distemperanza
Cotidiana febre a nominanza
Malinconia e di tucte peggidre
Pallidi e magri son sanza liticia
Collor chabundano in cotal humore
Disposti ad tucte larti davaricia
Cha molti pensieri sempre nel cuore
Son solitari e di poca amicicia
Quartane sonle febre malenconice
Che piu che tucte laltra son erronice
Dellanima vorra segnioregiare
Venciera tucte queste passioni
Ma se li lascia al corpo subiugare
Fie socto posta a queste inclinacioni
Quandella al corpo si lascia guidare
E seguita sue basse condicioni
Perde lalteza el ben dillintellecto
Et e/ per suo e/ non daltrui difecto
P. 26
Ma sella vorra vivere con ragione
E governare el corpo con misura
Secondo la divina inspiracione
In cose basse porra poca cura
Nei beni eterni fiala sua intencione
Perche nel mondo niuna cosa dura
E sopra tucte queste cose incielo
Volando [a?]ndra con amoroso çielo
Queste cose con peste e corruptibili
Che non posson durare ne cresciere tanto
Chempiano la voglia egli animali sensibili
E gran fatigha senacquista alquanto
E con tremare le tieni che son fluxibili
E poi le lascia con dolore et pianto
Chi vede ben cio chelle sanno fare
Poco vorra per essere afatighare
Elle ci son prestate e per nostro uso
Son facte e poste soctil nostro piede
Chi non ha gliocchio della mente octuso
Le preccia tanto quanto si richiede
Ma se entro aesse annla cuor confuso
Fie come quel che ipie del servo siede
E per vil cosa che somma paçia
Seguir via della sua segnioria
P. 27
[Rubric: Liber tercius]
SOmmo maestro creator veracie
Percui il cielo eterra facti sono
E cioche in essi si contiene egiacie
Conciede per tua gracia e per tuo dono
Che possa seguitar come at[e?] piacie
Con chiaro stile e con aperto suono
A figurar la terra el mare e/ venti
Si che sennabbia boni intendimenti
[Rubric: Zone]
Fannosi quactro plaghe per monstrar[e?]
Isiti della terra et ogni parte
Dalloriente verso il corichale
Si fanno cinque çone inalcunarte
Et octo venti son per navighare
I nomi principali e meçerti etquarte
Questi ne fanno Lume a bene intendere
De qualche parte la cosa dey comprendere
[rubric: deventi]
Zeffiro equel che noi dicam ponente
E coro maestrale e aquilone
Tramontana si chiama e poi seguente
Borea dicto greco euro si pone
Perlo levante e notho in contienente
Syrocho ha nome e seguita affricone
Che meçço el ultimo del chiostro
Libeccio overo garbino che se dice ostro
P. 28
[Rubric: carta]
E Con la carta dove son segniati
Iventi e porti e tucta la marina
Vanno per mare merchatanti e pirati
Quei per guadagnio et questi per rapina
Et in un puncto ricchi osventurati
Sonno al volte da sera a matina
Chela fortuna in aclcunaltra cosa
Non si dimonstra tanto raynosa
[Rubric: gugla]
Col bossolo della stella temperata
Di calamita verso tramontana
Veggion apuncto ovela prora guata
E se dal suo viagio salontana
E col timone diriçça omne fiata
La nave quando stan con mente sana
Suso il nochieri in poppa a conmandare
Di puncto in puncto che via debbon fare
[Rubric: vele]
Tiran lantenna piu alta et piu bassa
Secondo il vento temperato o/ forte
E quando da un vento ad altro salta
Bisognia che visia le gienti accorte
A vogliere e commetendo difalca
Subbito sonno apericulo di morte
E sopra tucte cose al navichare
Bisognia essere sollicito e vegiare
p. 29
[Rubric: loriolo]
BIsognia il orilogio per mirare
Quanto hore con un vento sieno andati
Et quante miglia per hora arbitrare
Et troverai dove sonno arrivati
Siglie di nocte si cacciano in mare
E quando sonno della terra scostati
Vanno la nocte con piu sentimento
E temperai le vele apoco vento
Quando hanno vento che contrario sia
Voltegian ela mandestra e/ da sinistra
Per non disvanzar dalla lor via
Che quando non se perde assai sacquista
Insino ad tanto che força non sia
Per gran fortuna quandol mare sactrista
Di circar porto o/ indrieto tronare
Et alle volte a rompere hanno il andare
Degli octo i cinque non so troppo forti
Sonno in favore in ciaschuna parte
Ei tre contrarii malentrar nei porti
Vedi bisognio pratica et grandarte
L marinai che no vi sonno acchorti
Spesso vi prendon lor navili essarte
Chesa lentrare giostra con salveçça
Lancora giecta ela nave ad cavezza
P. 30
SCogli sonno molti per lo mar coperti
Sil vi percuote e rompe alcuna volte
Che non ha marinari ben destri experti
Isole grandi e/ picciole son molte
Edesse parlaremo aluoghi certi
Quando verr[e?]mo lla ove son volte
Veggiamo in gprima in generale la terra
Come r[e?]side e come il mare la serra
[Rubric: Della terra]
In T dentro a un omostro il desegno
Come in tre parti fu diviso il mondo
Ella soperiore e magiore regnio
Che quasi piglia la meta del condo
Asia chiamata el gamboricto e segnio
Che parte el terzo nome dal secondo
Affrica dico da europa el mare
Mediterrano tra esse in mezzo appare
Questo tondo non e/ mezzo la spera
Ma molto meno e tucto laltro e/ mare
Enon tucta questa faccia intiera
Airida terra ma da navichare
Si trova in cierti parti gran rivera
Che ben la terza parte doe bagniare
Dallacqua insalata che vien dal gran ciercho
Cha tucta laltra terra fa coverchio
P. 31
[Rubric: de adam]
[Rubric: Anni 5200]
[Rubric: dellasia]
Asia ela prima parte dove lhomo
Stando innocente stava in paradiso
Elqual per disobbedir del pomo
Fu da tal gracia rimosso et diviso
Et per vergognia si richiuse in domo
Et manecho el pane del sudor del suo viso
Cinque milia dugiento anni interdecto
Il mondo stette per cotal difecto
[Rubric: de 4 fiumi]
Comella sopresta laltre due parte
Cosi la giente quindi e/ dirivata
Indi hanno origo le sciencie e larte
Inessa fula leggie da dio data
In vi fu dissimile ad tucti iparti
Quel della dolcie virgine beata
Ivi fu la nostra redempcione
Equivi fia el fine il gran perechone
[Rubric: gion]
Quactro granfiume elen maravigliosi
Rigan le terre di questa partita
Chen tucte le scripture son famosi
De tre si trova donde hanno salita
Il quarto viene da parti si fochosi
E riga lethiopia e haluscita
Nel mar degipto et chiamasi il caligine
Egion enilo e non si sa lorigine
P. 32
Fison e laltro risolto aloriente
Che di monti dipersia alindia versa
En verso loscilicho halo torrente
Tigris e il terzo che fa sua traversa
Contra agliassiri [e?] va molto rapente
Eufratel e il quarto il qual sommersa
Lacque sue incaverne e fa ritorno
Elluno elaltro corre amezogiorno
Questi due escono daglimonti arminii
Dove poso de pol dilluvio larcha
Et tutti tre fanno lunghi camini
Infin che nel mar dindia ofiscun varcha
Il qual mar parche stenda suoi confini
Veginendo il stricto delocieano marcho
Fino in arabia presso asinai
Giu ver ponente abassara et chesi
Quivi vengon dellindia et dethiopia
Le molte ispecierie aquella giente
Che vanno per esse quando nanno in opia
Per conducerle verso occidente
Quivi ne viene una incredibile copia
Per carovane et successiva mente
Mandano insieme di cameli gran mandria
Che portano adamasco et allexandria
On fol. 16v (left margin, top to bottom) and bottom margin, left to right) named water features are the Caspian Sea (label: mar de bachu), Tanais/Don River (label: tana), and the Black Sea (label: mar magiore). Land place names (left margin, top to bottom, and bottom margin, left to right) are: Sarmatia (label: Sauromate.), Scythia (label: scitia), Tartary (label: tartaria), Armenia (label: armenia maior.), and Asia Minor (asia minor).]
P. 33
Vien da scirocho unobracchio dalto mare
Che per color defondo e decto rosso
Che cento miglia oquasi largo appare
Lungho e/ disteso in figura dunfosso
Ecorto come unarcho e/ viene ad fare
Suo termine et confine sopral dosso
Del caire de babilonia tre giornate
Dovebbe faraon lescie derrate
Da tramontana di questa asia grande
Tarteri sonno soctola fredda zona
Giente bestial de bestial de lege e di vivande
Fin dove londa di bacha risuona
Per questa terra un gran fiume si spande
Che daltridue et diletiro e/ sidona
El piu dil tempo el freddo loncristalla
Et evi su la gran cicta di salla
ELdecto fiume mecte in un gran seno
Dacqua insalata chiusa da onni banda
Di tanto giro opoco piu o/ meno
Quanto ha il mar magior la sua girlanda
Dalluno allaltro mare ha di terreno
Octo giornate etquasi adranda ad canda
Sta dalevante dricto et diqua giu
Dalla cicta si noma del bachu
On fol. 17r (right margin, top to bottom, and bottom margin, right to left) named water features are the Arabian Sea (label: mar rosso.), Arabian Sea (label: occeano.), Persian Gulf (mar dindia), Syrian Sea (label: mar de soria), Tigris River (label: tigris.), Euphrates River (label: eufrates.), River Nile (label: nilo), Cairo (label: cairo), River Jordan (label: iordano), and [Arcadian Sea, labeled but not shown?] (label: (arcadmer.). Land place names on fol. 17r (right margin, top to bottom, and bottom margin, right to left) are: India (label: india), Chaldea (label: caldea), Sabiya (label: sabea), Arabia (label: arabia), Syria (label: siria), Ethiopia (label: ethiopia), Egypt (label: egitto), Judea (label: iudea), Babylonia (label: babillonia), Mesopotamia (label: mesopotamia.), Damascus (label: domasco), and Armenia (label: armenia.).]
P. 34
Dallaltra parte par che persia sia
Illito di quel mare di mezodi
E da ponente verso la turchia
E la gran terra e ricchia del tauri
Dala quale adamasco e tanta via
Quanta da tribisonda insino alli
Che son da venti giorni e nel suo dima
Savasto anchona et firençe sadima
Poi son montagnie che per gran paese
Stendonle braccia e son di grandaltura
Famose et in scriptura e poco intese
Che di saper lagiente apoca cura
Onde esco noi granfiumi ove si provese
Antichamente la giente pura
Essere il paradiso di dilicia
Perche li la terra dimostra divicia
Di tucti glielementi sommamente
Edomni posa molto bene dotata
Intorno domne parte parimente
Dimolte bone terre circundata
Edisopra sta da tucte eminente
Che tucto il mondo dintorno segniata
Dicio chessi potesse ymaginare
Questo paese solea habondare
P. 35
Questa montagnia e tanto grande e tale
Che vede locieano ad oriente
El mar caldeo e dindia ad australe
Et vede quel di siria ad occidente
Equel di tribosonda ad maestrale
Equel di persia chele piu rasente
Et vede tucta assiria ella caldea
Et a sciroscho terra di sabbea
Vede ove fu lanticha gran cittade
Dininive sul tigris che fu prima
Donna dimperio di molte contrade
Poco piu oltre dove il fiume achiema
Stahora baldacha e/ piu la dove cade
In mare il fiume vede laltra cima
Della gran torre che nebrocto fe
Dapol diluvio dilarcha di noe
Illito del mar dindia a mansinistra
Venendo giu verso loriente
Collito delegipto deman deman dextra
Sonno in un filo dricto o quasi mente
Presso aquellito la gran palestra
Di superbi giganti onde la giente
Tanti linguazzi parla esene vede
Ancor della decta torre ricta in piede
P. 36
Fa di largeça unquatrocento miglia
Il dicto mare e lungho cinque volte
E di richeçça neun se li assimeglia
Di care pietre preciose e molte
E tante perle che gran miraveglia
Vesi ricogliono e son gia ricolte
Dallaltra riva e india incontinente
Che si d[i?]stende insino alloriente
Sta ethiopia da meridiano
Torrida çona et stendise a ponente
E al venire in giu a dextra mano
Arabia sta che vene insino rasente
Il rosso mare e terre dissoldano
Dove la meccha e va vi molta gente
La dove sta sepolto il maldicto
In una archa diferro machomecto
Disocto al mar rosso insino al fiume
Sel nilo e infino al mar di damiata
Della provincia degipto eche fulume
Dastrologia e quivi fu trovata
E di sciencia et domne bon costume
Antichamente fu molto adornata
Dantichi patri et di sancti remiti
Molto ripiena fu dentro asuoi liti
P. 37
FU et e/ riccha populata et piena
Fertile molto dilectosa et sana
Poco vi piove madala gran vena
Conducon lacqua molto dalontana
Et rigan quel paese per tal mena
Essendo terra fructuosa et piana
Chellabondancia cqui e/ cosa vera
Et domni tempo vi par prima vera
I sula riva del fiume se posa
La gran cipta dil caero che contiene
Tanta di gente che mirabilcosa
Veder in omni parte le vie piene
Per modo checiercharla efatichosa
Tanta ela calca dichi va e viene
Il numero me taççio per vergongnia
Chel vero sarrebbe tenuto mençognia
Equivi finisci lasia sua misura
Tirando ameço di dricto camino
Fine alle parte della grandarsura
Che nove habitante ne Vicino
Et affrica commincia a lacqua dura
Quanto nen poi illito marino
Fino allo stricto e poi quanto si puote
Cierchoe locieano ele parte rimote
P. 38
[Rubric: monte atalante]
DIsocto al nilo miglia septecento
E piu chela meta sabione et re[n?]a
Paese adusto per lo caldo vento
Et nonve acqua che surgia di vena
Poi e un monte di miglia trecento
Che volgare mente si chiama carena
Et e dalteça molto ismisurato
Et nell[e?] ystorie athalante chiamato
Dal monte al mare elaria temperata
Che venti adusti non posson passare
En cienti parti e men duna giornata
Et dove tre o/ quactro presso al mare
Equesta parte e/ assai populata
Ebon terreni pomati e da fructare
En sula cima perla grandaltura
Il piu dil tempo e neve e gran freddura
Dila dalmonte son caldi roventi
Populi radi e/ sterile terreno
Torrida çona perli secchi venti
De venenose ferucciole pieno
Edella terra omai stiam contento
Ead contare la marina verremo
Conlaiuto di dio che ciel dimostra
Il qual estato et e/ laguida nostra
P. 39
Incominciando dal meridionale
Lito dil mare isula strecta boccha
Che miglia sedici e/ largo il canale
Et ha da omne parte mon[ti?] e rocha
Sta la cicta disecta la qual sale
Sei giorni al greco sopra amorocha
Elaltre tanto edirimpecto ad essa
Per meçço della gran cipta difessa
Disocto ad secta forse mille miglia
Giu per quellito poca sa noticia
Dandarvi aluomo di rado si consiglia
Ne perdilecto ne per avaricia
Egia nefuron che per maraveglia
Vollon passare piu oltre e/ contristicia
Dilor et dilor genti fo tal gita
Che mai poi non si seppe dilor vita
In queste mille miglia di marina
Verso lobeccio trovi prima arcilla
Et poi la raggia le assai Vicina
Sale poi segue che Unabona villa
Un fiume che allato li confina
Che dal monte athalante sidistilla
Per meço fessa passa e concinquanta
Miglia ha insinla et adsecta altre tanta
Inland, top to bottom, are three cities symbolized by towers within city walls (colored red and gray): Rabat (label: rabat) by one small tower on an island in the river, Fes (label: fessa) by 11 large towers, and Marrakesh (label: morocho) by three towers. Seaports named along the Moroccan coast from the Straits of Gilbraltar at the top to the Canary Islands at the bottom, are: Ceuta (label: setta), Asilah (label: arzilla), Larache (label: laracha), Salé (label: sala), Anase (label: nisse), Azemmour (label: zamor), Safi (label: saffi), Gazola (label: gazola), and Messa (label: messa). Four Canary islands shown colored with flat washes are: Lanzarote (label: lanciletto) in red, Fuerteventura (label: formentario) in light brown, Gran Canaria (label: knaria) in red, and Tenerife (label: delinforno) in light brown.]
P. 40
Indi ad bugea son miglia cento vencti
pur tra levante egreco epostia e bo[n]a
Piu su ducento pur perdecti vencti
Elluna elaltra cicta si ragiona
Da ini acento trenta poi seguenti
Trovi visserti e secondo che sona
Perfama quivi presso fu cartagine
La grande e sene vede alcuna ymagine
Tusinsi fa pui la sua residenza
Sexanta miglia e dun gran golfo aperto
La qual cipta si guata con fiorença
Ad occaso quasi e/ ad un orto
Capo di regnio edi gran potença
E ben dotata terra et no(n) ha corto
Chella e/ nel meço della barbarra
Apresso ytalia pui chaltra visia
Sa con ier(usa)l(e)m et con sibilia
Inclimate da euro et da çaffiro
Et sta vicina p(er) ducento miglia
Alle due due magiore isole digno
Le quale sonno la sardegnia et la Sycilia
Quasi in triangol q(ua)n(do) ben vi miro
Affrica sta poi ver meridiano
Passato capo bono adextra mano
In Spain, the following ports are labelled, top to bottom / east to west: Cartagena (label: cartagenia), Almería (label: almeria.), Salobreña (label: salvigna), and Malaga (label: malik.)
In North Africa, the following ports are labelled: Algiers (label: algere.), Barca (label: barsca.), Ténès (label: tenes.), Arzew (label: arzeu.), Oran (label: orano.), Shahat/Cyrene (label: seren.), Melilla (label: melila), Aarhob (label: arcudia), Mostaganem (label: marsemi.), and Ceuta (label: setta).
At the bottom of the map, outside the Straits of Gibraltar, is Cádiz (label:zadis.), an island colored in red.
P. 41
Guide letter: d] [D]Affrica ad capulia et ad faciesse
Son molte secche dallito rimote
E che vol navichare indi ad capessie
Fra esse ellito per canal si puote
Et seguon poi fine ad rasamabesse
Ma qui bisognia che di fuori si rote
Da tunisi insin qui per maestraele
Trecento miglia son per diricto strale
[Guide letter: p] [P]oi tripoli cicta di barbaria
Centovinticinque verlevante
E misurata fu per quella via
Duciento miglia et due volte altre tante
Fo et sonno fino ad rauseni per traversa
Dove fa un capo il monte achalante
Lasciando uno golfo ove ad man dricta
Çamara et poi bernicho et tholomecta
[Guide letter: e] [E]chi girasse il golfo per costea
Barrebon piu delle miglia duciento
Dal capo di rausem abon andrea
Son ciento miglia pur per drecto vento
Lucho piu su duciento par che stea
Indi Allexandria aquactro ciento
Che quasi in mezo dessa sta larassa
Et e/ questo paese terra bassa
Right margin, a portolan-style map drawn in brown ink and oriented with East at the top representing, counterclockwise starting at the top: 1) the western tip of Sicily (label: cecilia) colored red; 2) the southern tip of Sardinia (label: sardenga), with land coastline lightly shaded brown; and 3) the northern coast of Tunisia and Algeria, the seacoast lightly shaded in green, and with the following places labeled, from the top and counterclockwise down the coast: Africa (label: affrica), [Gabes?] (label: Papae), Cape Bon/Ras ed-Dar (label: capo bono), Tunis (label: tunigi.), Bizerte (label: biserta.), Tabarka (label: tabarta.), Annaba (label: bona.), Stora (label: storia.), [?] (label: angolo.), [?] (label: zizari.), Béjaïa (label: bugea.), Dellys (label: titelis), Algiers (label: algeri).
P. 42
Socto Alexandria per ponente secta
Eguata atramontana satalia
E terra richa nobile et perfecta
Et e/ gran porto di marchatantia
Da indi afocie ovel nilo inmar giecta
Cinquanta miglia son perricta via
Et chiamasi ivi il fiume di rosecto
Et sonno tre milia miglia dallo strecto
Unaltra focie sança far girata
Piu su cinquanta miglia al mar di china
Passata quella truovi damiata
Poi son ducento miglia di marina
Fin alla rissa che la pur ingolfata
Che piu al mar rosso sa vicina
Equivi dalevante a tramontana
Illito gira e tucte terra piana
Dalla rissa alla iaçça darmenia
Ricta costiera son miglia seycento
Per tramontana tucta quella via
Va verso greco per quarta di vento
Il porto di baruti di soria
Nel meço sta puncto di trecento
Equindi sono archi il pileggio piglia
Fino allexandria cinquecento miglia
[Image: Left margin, a continuation from fol. 21r of the coastal portolan-style map of Tunisia, oriented with east at the top, drawn in brown ink with the coast shaded in green. The following place names are labeled from east to west (top to bottom): [?] (label: luco), Bon-Andrea [or Apollonia?] (label: bonandrea.), [?] (label: capo dirausor), Tolmeta (label: tolometta.), Berenice (label: bernico), [?] (label: zunara), Misratah (label: misurata.), Tripoli (label: tripoli), [?] (label: rasamabesse), [?] (label: capesse), [?] (label: facesse), [?] (label: capulia), Tunis (label: tunisi), ending with Africa (label: africa).
P. 43
Larissa ha intorno stagni e almargialla
Efra terra diserti infino alloco
Dove la trista a ben punita valla
Che iodicata fu dadio col fuoco
Quivi e un lagho morto e poi le spalle
Del monte synai piula son poco
Su qual fu data la leggie divina
Dove sepulta sancta catarina
Tralla rissa e/ baruti apuncto in medio
E ioppon porto della terra sancta
Che di collui deverrebbesser predio
Chi capo di christiani esser savanta
Dove quel degnio ne tenne suo sedio
Ch fece lopra cogni di si canta
Ove il sancto sepolcro di yhesu
La dove crocifixo per noi fu
Syon e questa capo di giudea
Verso levante un poco adextra mano
Eda sinistra mano e/ galilea
Eda levante sta il fiume giordano
Et ad marina segue cesarea
Eda levante e/ sarecta elibano
Monte dondescie il fiume di due fonti
Quivi e carmeli e altri sancti monti
The sea coast is lightly shaded in green and labels the following locations, listed here from top to bottom: [?] (label: larissa.), Cairo (label: cairo), Damietta (label: damiata.), [?] (label: foa), the Nile River (label: nilo.), Rosetta (label: rossetto), Alexandria (label: alexandria.), [?] (label: larassa.), [?] (label: luco).
P. 44
Da baruti infra terra una giornata
E una mezza equel gran cictade
Chentucto il mondo e tanto nominata
Mercatantesta e/ di gran nobilitade
Possente e/ riccha damasco chiamata
Che neuna di magior antiquitade
Sovra la terra non trovan che sia
Et e/ stata gran facto tucta via
Tripoli di soria]] segue per mare
Sexanta miglia e poi trenta tortosa
Laleccha poi septanta inquellandare
Et tucta questa e/ terra montuosa
fin poi cinquanta miglia dove appare
La focie di soldino assai famosa
poi elaxandria altre cinquanta
E insino alla raçça poi quaranta
Anguli cento fa qui la marina
E voglie molti venti e ad ponente
Verso libeccio a quaranta sidichina
Fin ad antrochecta oquasi mente
La iazza aciento miglia sa vicina
Atarso e/ poi quaranta le seguente
Il turcho e poi palopoli a septanta
Et adantrochecta a poi novanta
[Image: Lower margin, a map of the Middle East, oriented with North at the top, extends from İskenderun to the Red Sea, drawn in brown ink. The River Jordan (label: fiume jordano) (colored green) flows from a range of hills (colored grey-brown) and connects the Sea of Galilea (label: mar de galilea) and the [Dead Sea?] (label: lago de sodoma). At the upper left Damascus (label: damasco.) appears as a group of 11 towers within a city wall. At the bottom center are Jerusalem (label: jerusalem), a cluster of 3 domes surrounded by 7 towers and a city wall and nearby Mout Zion (label: sion). The only other structure is the monastery of Saint Catherine (label: sancta k[a]tarina.) on Mount Sinai (label: monte sinai) at the far right. Other inland towns named are: Nazareth (label: nazaret) and Bethlehem (label: betelem). Regional place names are: Galilee (label: galilea), Samaria (label: samaria) and Judea (label: iudea). At the bottom of the page, the Mediterranean coast features the following ports, from north to south (left to right): İskenderun (label: alexandretta), [?] (label: soldino.), [Latakia/Laodiceia?] (label: la lecha.), Tartus (label: tortosa), Tripoli (label: Tripoli.), Beirut (label: baruti.), Sarepta/Zarephath (label: Saretta.), Acre (label: acri.), Caesarea (label: cesaria), Joppa (label: joppon.), Ashkelon (label: arsalona.), Gaza (label: gaza), and [El Arish?] (label: larissa).]
P. 45
Tral tarso et antiochecta dricta via
Cipri isola infra mare sta discosta
Un ciento miglia dove nicosia
Cicta reale fra terra e/ famagosta
Che fu gran porto di mercatantia
Sul mare doriente e quella costa
Dillysola girando e/ cinque cento
E per lungheçça son miglia duciento
Tralla lecha e/ tortosa ad oriente
Lisosa decta guata la marina
Et per dricta çona in ver ponente
Guarda rodi e modon e poi messina
Echalliu e maiorcha epoiseguente
Vallença aportogallo et e/ vicina
Famagosta abaruti per due .cc.
Ensino allexandria per un .c.
Dantrochecta arodi per quel vento
Decto di sopra sanza costeggiare
Ricto pileggio son miglia trecento
Ma converracti due golfi lasciare
Che sarrebbe piu longha da duciento
Miglia la costa avolerla girare
Nel primo e/ candeloro e desetelia
Elaltro pare che quelli di matrisia
[Image: Right margin, oriented with East at the top, a portolan-style map of the northeastern part of the Mediterranean coast, which is freely outlined in ink and shaded with a green wash. The island of Cyprus (label: cipri.) appears near the top, washed light brown, with the cities of Famagusta (label: famagosta) and Nicosia (label: nicosia). Below that, the island of Rhodes (label: rodi) appears in red. Between the two islands, the Mediterranean Sea is named (label: pontus.). A distance line between the two islands is labeled in unidentified units (label: 300). To the right, two other numbers (labels: 200 and [700?]) are not associated with visible distance lines. Various ports are labeled along the coasts of modern Lebanon, Syria, and Turkey; starting from the southernmost port (the top right of the page) and moving north and west (counterclockwise), they are: Beirut (label: baruti), Tartus (label: tortosa), [Latakia/Laodiceia?] (label: la lecha), [Alajah?] (label: la laha), Tarsus (label: tarso), Corycus (label: curchio.), Polopoli (label: palopoli.), [?] (label: artiozetta.), Alanya (label: candelor), Antalya (label: satelia.), Fethiye (label: macri), and [Kastellorizo/Meyisti?] (label: messi).]
P. 46
ROde e/ una ysola che e/ scostata
Da terra ferma qualche miglia vencti
E da ciento cinquanta e sua girata
Equivi voglie illito ad altri venti
Ensino atenedon dricto guata
Quella costiera miglia quatro centi
Ad maestral ver tramontana ad quarta
Secondo che si vede insula carta
Vero e/ che di grangolfi aquesto lito
Chentranfra terra e/ di gran capi in mare
Et e/ dassai et bon porti fornito
Dovel navili sicuro possa store
Fra terre et bon ville e forte sito
Etemperato e/ sano per habitare
Esta dricta con ytalia et francia
Et quella gente porta ben sua lancia
Quivi e/ alto luogho pressa altameta
Del decto frego ad epheso vicina
Le smirne fuya elanderimicti inqua
Tuctesonpoi in golfi dimarina
Poi quasi alfine fu la grancipta
Di troya dove fo la gran royna
Del soperbo ylion che fo conbustio
Onde fula progenie dagusto
[Image: Lower margin, a portolan-style map illustration showing the Mediterranean coast of Turkey. Islands or ports, left to right, are: Lemnos (label: iambro), Tenedos (label: tenedo), Mitilini (label: metelmo) on Lesbos, Chios (label: assio.), Samos (label: xamo.), Kos (label: Lango), and Rhodes (label: rodi.). To the right of the Dardanelles (label: [elis?]ponto), the cities/ports tentatively identified on the Turkish mainland, left to right, are: [?] (label: ruto?), Troy (label: troia), Edremit (label: landermitti.), [Foça?] (label: foia.), İzmir (label: lasmirne.), Selçuk (label: alto loro), and Milas (label: messi).
P. 47
Quactro ysolecte da ciento in septanta
Miglia di giro ogniun e/ presso allito
Amendi venti e/ son di lunghi octanta
Luna alaltra per dricto rito
Son da poi rodi e la prima si canta
Langho e/ poi laltra che tene il suo sito
Di contra ad alto luogho e decta ssamo
Schio laltra e laltra metellin la chiamo
Ora entra nel strecto di torchia
Che e/ circa septe miglia in boccha
Verso greco esol perquesta via
Il decto mare nel mar magiore rimboccha
E ciento octanta miglia par che sia
Per decto vento insinla ove toccha
Le mura dilla imperial cicta
Che sulaltra boccha piu strecta sta
La cicta davrosta nel cominciare
Dalla man dextra dentral decto strecto
Onde verso aquilone aguardare
Galipoli cicta ve dirmipecto
Et poi piu su comincia ad rallargare
E ben sexanta miglia ha di tragiecto
Da diaschilo che pur da man ei dextra
Fin alla boccha strecta da sinestra
[Image: Right margin, a portolan-style map illustration showing Sea of Marmara labeled at center (label: marmora) beneath line indicating distance in unspecified units (label: [60?]). Place names on the north shore (left, bottom to top) are: Gallipoli (label: garipoli), Constantinople (label: costantinopoli), Pera (label: pera). Place names on the south shore (right, top to bottom) are: Üsküdar (label: scutario), İzmit (label: comedio), Sakarya (label: palolimen), Eşkel (label: diaschilo). Tenedos (label: tenedo), an island in the Aegean Sea near the entrance to the Dardanelles, is colored red.]
P. 48
QUesta boccha ha di largo due miglia
Evencti ad aquilon dura il canale
Egiungni al mare magiore dove sepiglia
Seguendo illito verso orientale
Una costiera novecento miglia
Chensino ad trebosonda son sue scale
Carpi poi pontarchia e samastoe
Castelli sinopi e/ simissoe
E son dalluna allaltra miglia ciento
Una per altra equal meno equal piu
Cosi dallaltro mare anche seciento
Sonno dalla iazza insino a rodi giui
Edal unmare allaltro quatro ciento
Equesto quadro antichamente fu
Decto asia maiore e dentro ase
Havea molte provincie et molti Re
Nel capo quasi desso quadro sta
Il monte tauro che molto nominato
Il quale due corna ver ponente fa
Che vengon lungho Luno elaltro lato
Nel mezo desse e/ oggi grancinata
Savastro ove il gran turcho sta honorato
Al pari da simisso da tramontana
Equasti al tarso da meridiana
[Image: Left margin, a portolan-style map illustration showing Black Sea (label: mar magior) (label: pontus). The ports/cities along the coast on the left side of the illustration are, top to bottom, Sevastopol (label: savastopoli) and Pitsunda (label: pesonda). The ports/cities along the coast on the left side of the illustration are, top to bottom: Trabzon (label: tripesonda), Giresun (label: cirisonda), Fatsa (label: vatiza), Samsun (label: zimiso), Sinop (label: sinopi), Cide (label: castelle), Amasra (label: samasto), Ereğli (label: pontarachia), Kerpe (label: carpi).
P. 49
Seguitan poi vatizza e/ ciriçonda
Di ciento in ciento miglia in verlevante
Seguendo illito e poi e tribisonda
Equivi muove unarcho rivoltante
Fin dirimpecto la ove pessonda
Che allun capo dallaltro distante
Dugiento cinquanta miglia e/ ad girare
Epur ciento miglia sarrebbon affare
[]Lovaci]] e faxo due fiumi piusu
Fra terra vengon perla carchasia
Et piu ad levante ista il mare di bachu
Ele cicta dorganti e samachia
E a tornar per decto lito ingiu
Savastropoli truovivi in quella via
Et poi peçonda e/ poi treciento miglia
Dovel canal della cana si piglia
IL dicto lito torna inver ponente
El canal decto verso tramontana
Poi son duciento miglia rictamente
Inverso greco e/ trovasi la thana
Edoveci movemmo prima mente
Questa e/ la piu dilunghe ela piu strana
Dove si navichi e finiscie equi
Lasia magiore e il fiume tanay
Lower margin, a portolan-style map illustration drawn with pen and ink and colored with watercolor washes showing the junction of the Don River (Label: tanai) with the Sea of Azov (label: mar della tana).