Goro Dait: La Sfera, Urb. Lat. 752

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PRIMO LIbRO AL PADRE Al figluolo allo spirito sancto per ogni secolo sia gloria et honore e benedecto sia suo nome quanto tutte le creature anno ualore [salutatio] laudato et ringratiato in ogni canto con pura mente et con diuoto core et confessata sia la suo bontade pieta misericordia et caritade [petitio] Dolce signor apri le labra mie illumina el mio cor colla tuo luce e lla mia bocha annuntii le tue uiae piene di lode et sia sempre mie duce all’adiutorio mio intende et sia colla tuo gratia ch’el mondo conduce el mio dir sia consolatione et fructo di tutti quegli che 'ntendon tal costructo [proemio] Da ogni cor gentile et mente pura che disidera intendere la ragione cholla qual si ghouerna la natura da un principio che e prima cagione et onde a l’essere ogni creatura et di lor qualita et conditione dico che legghano i uersi sequenti chiamando idio coll’animo attenti [PRIMO LIbRO è scritto in alto, al centro del margine superiore, entro un cartiglio colorato in rosso e blu] [dio padre] Omnipotente idio padre et signore [dio figluolo] o somma sapientia uerbo eterno che fusti in carne nostro redemptore [dio spirito sancto] o spirto sancto o amor superno [trinita] o uera karita claro splendore [unita] solo uno idio uero et sempiterno [creatore] o creatore dell’uniuerso mondo principio et fine altissimo et iocondo Nell’alto impireo celo con ferma essentia comandi et reggi et uolgi il firmamento [potentia] lo quale ci mostra la tua gran potentia per lo suo smisurato abracciamento [sapientia] conoscesi infinita sapientia a riguardare el grande adornamento [amore] per noi creasti a' cieli tanto splendore et qui s’intende lo infinito amore [grande] La sua grandeça passa ogni intellecto [veloce] la sua uelocita uie piu trascende [bello] quanta belleça et di quanto dilecto si uede in esso chi col cuor attende ueramente a cosi alto rispecto l’alma gentile d’amore tutta s’acciende disiando potere salire a quelle nobili creature et chiare stelle [raffigurazione del cielo delle stelle fisse (o empireo) con il sole, la luna e una cometa] [tramontana] Veggio la stella insu che’l polo gira con quelle sette et due che uanno intorno la qual per nicista molto si mira da nauiganti quando emanca el giorno chi la cercasse et trouar la disira l’ochio suo guardi la bocha d’un corno chi piu s’apressa ad auerle supine piu freddo sente et ghiacciato confine [l’altra tramontana] Dall’oposita parte e l’altro polo simile a questo freddo di natura che non si puo mirar dal nostro suolo perche tra nnoi et quello a grande arsura [equinoctio] la quale e sempre sotto un cerchio solo che fa le nocte e di d’equale misura tra questa calda et le due fredde çone sono i luoghi habitati et le persone [stelle] Dentro a si grande et tale circunferença di stelle sono uno numero infinito et ciascuna produce sua influença ne' corpi humani et nel terreste sito benche di poche se n’abbia sciença perche souente rimane smarrito chi da iudicio di cose future perche di tutte non sa loro nature [nel margine esterno, in alto è raffigurata la terra, circondata dal cielo, con le fasce climatiche. Le leggono: polo arctico, fredda zona, temperata zona, torrida zona, temperata zona, frigida zona e polus antartid[e?]; in basso la terra circondata dal cielo, su cui si legge: circulo equinoctiale (al centro), tramontana (a sinistra), po[…] terra (in alto), […] (in basso)] Vno cierchio ymaginato da gran saui çodaico chiamato iui si pone nel quale dodici segni buoni et praui riuolger fanno con molta ragione huomini bestie piante pesci et naui par ch’abbino a sentire loro conditione per ciascuno uolge el sole un mese intero et sei di loro a ciascuno emispero Son l’ariete et leo et sagiptario di natura di fuoco caldo et secho [marg: comprexioni] il cancro et scorpio et pesce per contrario humidi et freddi sono et poscia il becho et uirgho et tauro contrarii ad aquario perche ciascuno di loro e freddo et secho et esso humido et caldo et cosi libra et quel che duo germani insieme uibra Poi sono sette pianeti in septe spere [7 spere] l'una intro l’altra giu di giro in giro [saturno] saturno el primo di quelle lumere ch’en uista pare oriental çaphiro le loro proportioni sono cose uere che puo uederne pruoua ciascun uiro per numeri et misura sança bugia come ne mostra chiaro astrologia [nel margine a sinistra immagine della sfera celeste con i segni zodiacali; nel margine inferiore raffigurazione dell’universo aristotelico-tolemaico, con la terra al centro e intorno le sfere celesti, ciascuna contraddistinta dal proprio nome: (procedendo dall’interno verso l’esterno) terra, aria (?), aqua, fuocho, Luna, Mercurius, Venus, Sole, Marte, Gioue, Saturno] Questo pianeto ci fa contemplanti [saturno] e pensatiui et casti et bene astuti sottigleça d’ingegnio an tutti quanti sono al ben fare si come al male acuti chi e de’ suoi gli uedi per sembianti che sopra gl’altri sono molto aueduti il nome fu d’un humo che nacque in creta che ebbe la natura del pianeta Di costui nacque el magnanimo ioue da cui gl’antichi presono l’altro nome [gioue] del secondo pianeto che ssi muoue nella suo spera rilucente come chiaro christallo e questo in ciaschun doue a signoria comparte iuste some e temperato et da di se influentia di signoria et di magnificentia Seguita drieto a llui l’ardente marte suo figlo di natura sanguinoso [marte] in uista rubicondo e lle sue arte sono d’essere iratiuo et furioso a suo seguaci piace essere sparte nimici di pigritia et di riposo et se uoglon piglare la miglor parte di uirtu di forteça anno grande arte Chiaro splendore et fiamma rilucente [Sole] sopra tutte altre creature bella di te considerare mancha ogni mente di te parlar uien meno ogni fauella o luce che illumini la gente nobile piu che alchuna altra stella tu rendi al mondo fyghura di dio piu che alcun altra cosa al parer mio O sole o sola cosa singulare che ne misuri il tempo a questo mondo che rallegri la terra l’aria el mare quando riueggion tuo uiso iocondo benche nissuna uista può sghuardare per li tuo raggi in quel corpo ritondo la uirtu tua ogni cosa produce sciendendo giu per la tua chiara luce Perfecto per che gnuna altra figura et la figura spericha la quale non a principio o fine in suo misura [Similitudo] questa e similitudine eternale non si puo maculare sua luce pura per cosa corruptibile et mortale a tutte cose da generationi principio et fine et uarie conditioni Or non si dee alcuno marauiglare come sia uno dio in tre persone dixtincte et ciascheduna singhulare non miste ma con perfecta unione tu uedi uno sole cioe il corpo solare [spiratione] et la luce e 'l calore o chon ragione conosci che non e l’uno quel ch’e ll’altro et non e poi ne prima l’uno che ll’altro Genera quello spechio lo splendore [el padre genera el figluolo] et non lo splendor lui et amendue insieme mentre procede el calore [d’amendue proced lo spirito sancto] et non e ne sara giamai ne fue da l’uno a l’altro ne tempo ne ore [fiat] inmediate fa l’opere sue si tosto come appar nel oriente uedi e suoi raggi el suo calor si sente Non conoscendo il uero creatore ne ueggiendo piu nobile creatura [I pagani] la gente anticha stette in tanto errore ch’el chiamarono idio della natura lui adorando facciendogli honore et templi et sacrifici et gran cultura [coe christo] finche scese quaggiu la luce uera el uero idio ci illumino quale era Coloro in chui lo sole a sua potentia secondo loro concepti et nascimenti huomini sono di grande intelligentia che danno lume a tutte l’altre genti di gran doctrina et di gran sapientia et al bene operar non son ma lenti feruenti sono et pieni di karitade et ne’ qua regna sonma ueritade Poi seguita di uenere el pianeta [i corretta su a] lucido et chiaro et pare che sempre rida [Venus] i suoi son totti di natura lieta leali et chiari a chi di lor si fida uaghi se adornare d’oro et di seta cortesi et larghi et nimici di mida inclinati a luxuria et uan dilecto se lasciano la ragione dello intellecto Mercurio fa l’uomo esser ben parlante et con industria di merchatantia [Mercurio] procuratore et iudice aduocante tractatore di qualunque cosa sia costui fu figlo dell’alto tonante et suo ambasciadore per ogni uia secondo de’ poeti el sentimento et la sua stella pare che sia d’argento La luna e tra pianeti el piu sottario et che piu tardi compie sua giornata [luna] suo cielo e trasparente et diafano come sono gl'altri onde non e celata la uista si doessi raguardi in uano per tutte insino alla spera stellata per chi a dilecto rimi[…] in quelle [……] pianeti et rilucenti stelle Malo suo corpo io dico della luna [obscuratio solis] perche solido et denso et non traspare quando elle interpone in parte alcuna [……] et noi [……] linea recta equale sotto i suoraggi ci si mostra [……] et a noi non [g……] a scia trapassare et tale edissi quando elle compiuta di uechia in nuova in quel punto si muta Sança lume […………] tutta obscura quanta ne uede il sole tanta riacciende per [riposto] e uariabile sua figura [uariatione della luna] perche tra su et gira meça riplende et quanto e piu distante sua misura dal sole tanto ogni di piu lume rende sopra la terra et quando si rapressa ogni discerna suo lume da essa nella margine esterna, sopra, il cerchio blu del cielo col sole giallo al alto; la luna nera sotto di lui, e la terra marrone nel centro, alla punta del cono d'umbra della luna. Si legge: “Il sole obscura perche la luna sta meza tra lui et la terra, et non puo obscurar tuto per che gli e magior che la luna et perche la luna non si puo interporre al tutto”] [nella margine esterna, sotto, il cerchio blu del cielo col sole d'oro al alto; al centro sta la terra, meta d'oro (alto, si legge: “di”) e meta marrone (basso, si legge: “nocte”; anche tre figure della luna, anche divise con argento (?) verso il sole e marrone al lato opposto; la legenda della prima non si legge; la seconda ha verso l'alto “di”, a sinistra “nocte”, verso il basso “meza”; la terza ha a sinistra “di”, a destra “quarta”, verso il basso “nocte”] [obscuratio lune] Et quando elle per dricta opositione da lo spechio del sole e piu lontana conuiene che si dimostri obscuratione se in quel punto elle a noi sourana et tale eclissi accade per chagione chella terra si truova allor meçana trallei el sole et perche elle magiore eraggi di passare non anuigore Sopra tutti gli umori a molto affare in tutti gl'animali et nelle piante et nel suo crescere et nello scemare [effecti della luna] da força et deboleça a tutte quante in essa molto si dee raguardare chi e di corpi infermi medicante et di molti si uede la ragione che manchon nella sua consumptione Ne corpi humani oue a dominatione pigra influença et molle et basso ingegno mutabile et uoltante conditione gente da non fidarsene col pegno sança fermeça et con pocha ragione sell'animo uorra seguire il segno cor feminile et non sa che si uogla et dicio che gla uiene sempre fa dogla [Nella parte bassa ed esteriore della pagina, figura di un eclissa di lune, col sole al'alto, la luna al centro (al lato superiore, esposto al sole, si legge “di”; al lato opposto, “nocte”), e la terra al basso, nel cono di umbra della luna. Il tutto circondato di un circolo blu, illuminato di giallo nei pressi del sole.] O uirtu sonma che sempre in te stabile [ordine naturale] a ciascuno cielo singulare modo desti colla tua sapientia ineffabile diuersa uia a ciaschun concedesti et in perpetuo con pacto durabile cognuno sua leggie mantenere uolesti questa concordia si marauiglosa trapassa nel pensiero ogni grancosa Con questa si ghouerna la natura producendo le cose differenti [effecti uani negl'uomini] onde dissimiglante ogni figura d'uomini et donne con uarii accidenti chi di cose alte et di basse a cura chi piu ueloce et chi con passi lenti chi arme chi sciença et chi pastore et chi a un'arte o altra pone amore Di quinci uien cun tempo e charestia un'altro e guerra et un'altro e douitia [effecti [nell]e tempi] quando fie pace et quando fie moria quando fie duolo et quando fie letitia si come quel pianeto a signoria sentira il mondo piu bene o malitia et secondo oue la'nfluença cade fie piu e meno in diuerse contrade Quinci uengono i caldi stemperati quinci e gran sechi quinci le gran pioue quinci e gran freddi e caldi smisurati quando in alcuno paese e quando altroue i dicho quando e passa e modi usati ragionando secondo il tempo el doue di tutte queste passion sichura e l'anima se segue sua natura L'anima bella nobile et perfecta ymagho et simiglança del maestro [della luna] se in queste alte cose si dilecta non prendera gia mai camin siluestro et facciendo cosi uiuera necta et conlocata fia da lato dextro chiamata a possedere l'eterna pace perche uolle seguire la uia uerace Et sopra tutti e cieli andra uolando piena d'amore et piena di dilecto et nel diuino spechio contemplando ara piena notitia nel conspecto di quelle cose che quaggiu mirando d'intenderle patira alcun difecto contenta d'ogni suo sancto disio ringratiera eternalmente i dio LIbRO SECONDO DI TE Signor superno abiam parlato et de tuoi cieli et di tua influentia quanto per gratia cenai dimostrato or piaccia alla diuina tua clementia [exordio] mostrarci gl'elementi el loro stato et le stagion del anno et lor semença lor qualita e lor generationi et de corpi mortali le conplexioni Tu con misure gl'elementi leghi suo termine a ciaschuno a stabilito [elementi] et l'un dall'altro chiaramente spieghi el fuco e primo et nel piu alto sito non conceduto a lui chengiu sipieghi ma per natura quanto puo e salito la sua spera e sotto el ciel della luna et quiui in se non a mistura alcuna La uista humana ueder nol potrebbe perche uie piu che l'aria egle purissimo [fuocho] ma chi ui si sapressasse sentirebbe il caldo suo cocente et ardentissimo ogni cosa leggier ui passerebbe sança uiolença perche sobtilissimo poi sotto lui e la spera dell'aria la qual'e molto in suo termini uaria La sua parte di sopra tocha el fuoco che caldo et secho et fassi allui simile [Aria] poi questa e quella del secondo loco et ognuna purissima et sottile quella seconda ne molto ne poco sente di caldo ma tien freddo stile la terça poi coll'acqua et colla terra confina et sempre sta con loro in guerra L'aqua e humida et fredda et l'aria prende [Aqua] l'umido et dal fuocho el calore et pero calda et humida s'intende la complexione dell'aria et suo uighore perche nel meço da mendue si stende et da l'una et da l'altra pigla humore cosi participando l'acqua el fuocho la terra e fredda et secha nel suo loco La terra e corpo solido et pesante [terra] et graue piu ch'alcuno altro elemento posta nel centro dentro a tutte quante le spere et piu di lunge al firmamento da ogni parte equalmente distante fra l'aria et lei a l'acqua el suo contento benche in alchuna parte si dischuopra la terra in alto et pare che sia disopra [Nella parte inferiore della pagina, cerchi concentrici rappresentano: al centro, in marrone, la terra con mari e continenti; intorno, in blu, l'aria (con scritto “aria”); poi, in rosso, il “fuocho”; finalmente, in blu, il “cielo della luna” — essa anche è dipinta] Ni una altra cosa le dentro o disotto [[Infer]no] se non l'inferno luogho di da prati doue gli angeli rei ebbono il botto che nel suo uentre in eterno serrati fanno paghare al'anime li schotto ch'anno uolutu morir ne pechati suo diametro e settemila migla el cierchio uentidue miglaia si pigla Quanto e cosa mirabile ad intendere del ferro et della pietra uscire el fuoco [[……]] et pichola fauilla uedi scendere et crescer sopra l'escha a poco a poco et quindi puoi incontanente accendere migliaia di fuochi et empier ogni loco quando non a piu escha o nutrimento si parte et torna nel suo elemento Anchora e bella ragione a pensare la qualita del l'aria et sua natura che quanto in alto piu potessi andare [[……ar]ia] la trouerresti piu sottile e pura pero alcuno uccel non puo uolare ne sostenersi su per quella altura sostiensi in questa bassa che piu grossa perche fa restistentia alla percossa Quanto piu scendi nelle ualli abasso in luoghi di maremme o di pantani [pantani] tanto piu truoui l'aer folto e grasso et gl'abitanti starui peggio sani perche grossi uapori dall'alto sasso non possono exalar come de piani doue l'umido fa gran dimorança per secho uento che non a possança Leuasi il sole et entra in que ualloni el suo calor uisit inchiude et coua et genera di molte corruptioni doue la terra pantanosa truoua che surghon su nell'aria per nebbioni [pioue] et giu ricaggion con ispessa pioua fanno brutti animali et soçi uermi el cielo corropto tien gli uomini infermi Ne monti il sol com'apparisce il giorno [e monti] risplende chiaro et puro ogni uapore euenti che uisoffion per d'intorno rasciughano et disechano ogni humore pero ue l'aer puro et molto adorno l'umido el caldo non uanno uighore per questo non uacha de corruptione onde uistanno sane le persone Non u'e materia perche l'aria s'ingrossi onde s'accenda et pero u'e freddura et per lo caldo ch'e tra bassi fossi [neue] quel humido uapore surge in altura· et truoua il freddo auanti che piu possi et fassi neue et cade alla pianura ne monti per lo freddo si mantiene et nelle ualli in acqua si riuiene Ma quando il sole d'istate si rischalda el caldo porta piu alto l'umore [gragnuola (n corretta su u)] truoua piu freddo et pero piu si salda et fassi giaccio et cade con rumore perche si rompe et tutto si disfalda in grandine ma quando quel uapore e secho nel percuotersi s'acciende et con gran tuoni et fulghor l'aer fende Quella aria pura in quella regione ripugna et non consente mutationi et come se patisse offensione [folghore] quando ui giunghon queste exalatione giu le richaccia et per cotale ragione questa aria ne riceue passione onde si muoue forte et questo el uento che al mare et la terra da tormento Siede el gran mare sopra la terra tonda et la piu parte d'esso chuopre et bagna [uento occeano] et quella terra che soverchia l'onda esce fuor d'essa si come montagna occeano decto quello ch'ella cichonda che pe' llo strecto del mare di spagna mette per meço della terra el mare lo qual meriditan si fa chiamare Perche ogni suo simile attende et degl'umori la luna a signoria [fluxo di marte cioe la crescente] quando ella piu sopra 'l gran mar si stende sempre una uolta tra la nocte e 'l dia l'acqua del mare inuerso lei ascende e i liti dell'occeano per gran uia lascia scoperti et poi la luna passa et l'acqua torna et crescie ch'era bassa Fa conto d'essere sopra uno alto monte et ogni parte riguardare d'intorno parratti il cielo com'un arco di ponte [oriςonte] posare sopra la terra et com'un forno quello cierchio del confine e l'oriςonte or fa che oue se sia meço il giorno sara questo emisperio illuminato et nocte fie da tutto l'altro lato [image] Terra illuminata dal sole: in un emisfero è giorno, nell'altro è notte. Se questo globo della terra fusse et cosi l'acqua come l'aria e 'l fuocho sotili non resistenti alle percosse [di et nocte] non farebbe mai nocte in uerun loco mal sol non puo passare le sue dure osse et pero mancha il giorno a pocho a poco che lla terra cel togle et fassi obscuro per l'ombra che ci fa suo corpo duro Quinci si piglia la misura e l'ore [hore et tempi] di tutto il tempo che 'l secol presente che 'l sol si gira et in uentiquatro ore e ritornato al'usato accidente et in diuersi siti a tutte l'ore in qualche luogho egl'e sempre oriente uentiquatrro ore e un di naturale che tra lla nocte e 'l di e sempre equale Nel tempo che comincia primauera [primauera] piena di fiori et di nouelle fronde et temperata tiene ogni riuera di dolci uenti et del mar cotal onde equale e 'l di dalla mattina a sera quanto e la nocte che'l sol ci nasconde enfino a meço giugnio tutta uia el giorno cresce et la nocte ua uia Et comincia di março a meço il mese quando 'l sole entra sotto l'ariete humida et calda sua complexion prese la qual tutte le cose rende liete le creature sono d'amore accese et a generationi disposte et fete l'umido trasse dal uerno passato ·e 'l caldo pigla dal sole rapresentato Quando il sole e piu presso a noi che mai [State] pel cerchio che ssi fa piu 'n qua la state e gia conuersa in fructo da suo rai et consumata quella humiditate duo tanti il di che la nocte uedrai poi comincia a scemar sua quantitate fino a meço settembre a poco a poco et questo tempo a natura di fuoco Poi che lla nocte fia col giorno equale comincia il freddo e 'l caldo ua calando et quanto sciende el di la nocte sale [Autupno] fino a meço settembre seguitando questo tempo si dice autupnale nel quale el caldo al freddo contastando fanno l'aria turbare et dare gran pioue onde per l'acqua el secho si rimuoue Et fassi tempo rigido et noioso [uerno] di giacci neui d'acque et di gran uenti et ciascun fiume corre ruinoso facciendo spesso dapno a molte genti il mare sta turbata et tempestoso l'aria la terra et l'acqua combattenti et questo uerno dura in sino al giorno quando la primauera fa ritorno Degl'elementi quatro principali [elementi] che son la terra l'acqua l'aria e 'l fuoco composti sono gli uniuersi animali piglando di ciascuno assai o poco et nel risoluer de corpi mortali ogni elemento torna nel suo loco humini bestie uccei serpenti e pesce et piante et pietre et cio che scema o cresce [complexioni] Quatro complexioni nel corpo humano son di natura de quatro elementi le quali rendono el corpo infermo et sano secondo che anno buoni concordamenti et e come un si discorda a mano a mano seghuono al corpo diuersi accidenti di febri le qua sono di piu ragioni secondo che le predecte complexioni Collera rossa state fuoco et marte sangue con primauera et aria et venus flemma uerno acqua ancho la luna parte maninconia et terra tenent genus del'autupno et di saturno l'arte chí d'una d'este parti fusse plenus sarebbe in grado di superlatiuo di cosi facta complexion passiuo Collerici sono huomini legieri acuti et prompti et desti et animosi acti a far pruoue di lor caualieri [collera] et nel combatter molto furiosi quando si turban sono subiti et fieri di corpo asciutti et cor cuditiosi la sua distemperanςa fa teríane ch'oggi sta bene et la febre a domane Sanguigni sono di dolcie condione [sangue] sono temperati et di largheía honesta gente di pace et sanςa offensione benigni et amorevoli et con festa sono inclinati alla fornicatione di tutte complexion piu sana e questa la sua distemperaníia fa contina che si conosce al polso et all'orina Flematici son molli et freddi et graui [flema] pensati et lunghi in ogni loro afare di grosso ingegno quando tu gli caui del loro mestiero abbiendo altro a cerchare temon uerghognia et sono benigni et saui et temperati nel lor consiglare sono pieni et grassi et loro distemperança cotidiana febre a nominança Maninconia e di tutte peggiore palidi et magri sono sanςa letitia [maninchonia] coloro che abondano in cotale humore disposti a tutte l'arti d'auaritia et a molti pensieri sempre anno il core sono solitarii et di pocha amicitia quartane sono le febre maninconiche che piu che l'altre tutte sono erroniche Se l'anima uorra signoreggiare [dell'anima] uincera tutte queste passioni ma se si lascia al corpo soggioghare fie sottoposta a queste inclinationi quand'ella al corpo si lascia guidare et seguita sue basse conditioni perde l'alteça el ben dello intellecto et e per suo et non d'altrui difecto Ma s'ella uorra uiuer con ragione et ghouernare il corpo con misura secondo la diuina inspiratione in cose basse porra pocha cura ne' beni eterni fie la sua intentione perche nel mondo niuna cosa dura et sopra tutte queste cose in cielo uolando andra con amoroso çelo Queste cose composte et corruptibile che non posson durare ne crescer tanto [beni temporali] ch'empian la uogla agl'animali sensibili con gran faticha sen'aquista alquanto et con tremore le tien che sono fluxibili et poi le lascia con dolore et pianto chi uede ben cio ch'elle sanno fare poco uorra per esse a faticare Elle ci sono prestate per nostro uso son facte e poste sotto el nostro piede chi non a l'ochio della mente obtuso le pregia tanto quanto si richiede ma s'entro a esse arai lo cor confuso fie come quello ch'a pie del seruo siede et per uil cosa che somma paççia si priua della gran signoria LIRO TERXO SONMO Maestro creator uerace per chui et cielo et terra facti sono et cio che in essa si contiene et iace concedi per tua gratia et per tuo dono che io possa seguitare come a te piace con chiaro stile et con aperto suono a fighurar la terra el mare e uenti si che se n'abbia buoni intendimenti Fanno si quatro plaghe per mostrare [çone] i siti della terra et ogni parte dell'oriente uerso el coricare si fanno cinque çone in alcuna arte et otto uenti sono per nauighare i nomi principali et meçi et parte questi ne fanno lume a ben indere da qual parte la cosa dei comprendere Çeffiro e quello che noi chiaman potente et choro maestrale et aquilone tramontana si chiama et seghuente [de uenti] borhea decto greco euro si pone per lo leuante et noto in contanente scilocho a nome et seguita africone che e meççodi e l'ultimo e del chiostro libeccio ouer cherbino che si dice ostro [Miniature: Il titolo del libro è scritto in un piccolo cartiglio di colore rosso posizionato sul margine superiore. Iniziale S dorata a bianchi girari a sfondo rosa e verde con contorno blu. Sul margine esterno tre sfere di cui la prima, a colori, rappresenta la terra divisa in due dalla linea rossa dell'equatore; la seconda, sempre a colori, mostra le quattro plaghe con, attorno alla circoferenza partendo dall'alto, i nomi: plaga orientale; plaga septentrionale; plaga occidentale; plaga meridionale. La terza riporta i nomi dei venti partendo dal centro a sinistra: aquilone tramontana; borea greco; euro levante; noto scilocho; africo mezo di; austro libeccio; zeffiro ponente; coro maestrale.] Et con la carta doue son segnati i uenti e porti et tutta la marina [la carta] uanno per mare mercanti o pirati que per guadagno et questi per rapina et in un punto richi o suenturati sono alle uolte da sera a mattina che lla fortuna in alcuna altra cosa non si dimostra tanto ruinosa Col bossol della stella temperata di calamita uerso tramontana [la ghuglia] ueggiono apunto oue la prora guata et se dal suo uiaggio s'allontana et col timon diriça ogni fiata la naue quando sta con mente sana suso il nochiere in poppa a comandare di punto in punto che uia deban fare Tiran l'antenna piu bassa et piu alta secondo il uento temperato o forte et quando da un uento ad altro salta [le uele] bisognia che ui sien le genti [corr.] achorte a uolger et conmettendo difalta subito sono a pericol di morte et sopra tutte cose a nauighare bisognia esser sollecito et ueghiare Bisognia l'orilogho per mirare quante ore con un uento sieno andati [l'oriuolo] et quante migla per ora arbitrare et trouerranno doue son arriuati s’ egl’ e di nocte si cacciano in mare quando si son dalla terra scostati uanno la nocte con piu sentimento et temperan le uele a poco uento Quando anno uento che contrario sia uolteggian da man dextra et da sinistra per non disauançar della lor uia che quando non si perde assai s'aquista infino a tanto che força non fia per gran fortuna quando el mar s'atrista di cerchar porto o indietro tornare et alle uolte a rrompere anno andare Degli otto e cinque non fien troppo forti sono in fauore in ciascheduna parte e i tre contrarii m’ all’entrare ne porti ue di bisognio pratica et grande arte marinai che non ui sono accorti spesso ui perdon lor nauili et sarte chi sa l’entrare giostra con salueça l’anchora gitta et la naue acapeça Schogli son molti per lo mar coperti su ui percuote et rompe alcuna uolte chi non a marinai ben d’essi sperti isole grandi et pichole son molte et d’esse parleremo a luoghi certi quando uerremo la oue le son uolte ueggiamo in prima in general la terra come risiede et come el mar la serra Vn ·T· dentro a un ·O· mostra 'l disegno [della terra] chome in tre parti fu diuiso il mondo ella superiore e maggior regno che quasi pigla la meta del tondo asia chiamata el ghambo ricto e segno che parte il terço none dal secondo africa dico dall'europa el mare mediteran tra esse in meçço appare Questo tondo non e meçça la spera ma molto meno et tutto l'altro e mare et non e tutta questa faccia intera arida terra• ma da nauicare s si truova in certe parti gran riuera che ben la terça parte de bagnare d'aqua salata che uien dal gran cerchio cha tutta l'altra terra fa coperchio [Miniature: Nella parte inferiore del foglio, due raffigurazioni della Terra a colori: la prima è divisa nei tre continenti e partendo dall'alto sono: Asia, europa, africa. La seconda sfera vede la Terra divisa in più regioni.] Asia e la prima parte doue l'uomo stando innocente staua in paradiso il qual per lo disubbidir del pomo [dedamo] fu da tal gratia rimosso et diuiso et per uerghognia si rinchiuse in domo et mangio il pane col sudor del suo uiso [mi 5200] cinque mila dugento anni interdecto il mondo stette per cotal difecto Com'ella soprasta l'altre due parti chosi la gente quindi e deriuata quindi anno origho le sciençe et l'arti [c'ella sia] in essa fu da dio la leggie data iui fu dissimil a tutte parti quel della dolcie uergine beata et iui fu la nostra redemptione et iui fia nel fine el gran precone Quatro gran fiumi et ben marauigliosi righan le terre di questa partita [et? quatro] ch'en tutte le schripture son famosi [limi? gion] de tre si truoua onde anno la salita il quarto uien da paesi focosi et righa l'etiopia et dall'uscita nel mar d'egypto et chiamasi el chaligine egion et nilo et non si sa l'origine Freson e l'altro molto all'oriente [freson tigris eufrates] che de monti di persia al'india versa e’n verso lo scirocho alla corrente trigris e il terço che fa sua trauersa contro agli assiri et ua molto repente eufrates e’l quarto el qual sonmersa l'acque sue in cauerne et fa ritorno et l'uno et l'altro corre a meço giorno Questi due eschon degli monti hermini doue poso dopo el diluuio l'archa et tutti e tre fanno lunghi chammini in finche nel mar d'india ciaschun uarcha il qual mar par che scenda suo confini uegnendo strecto dall'occeana marcha fino in arabia presso a ssinai giu uer ponente a bassara et chessi Quiui uenghon dell'india et d'etiopia le molte spetierie a quella gente che uan per esse quando n'anno inopia per conducerle uerso l'occidente quiui ne uien una incredil copia per chayro uane et successiuamente mandano insieme di camegli gran mandria che portano a domascho et alexandria [Miniature: Carte geografica della Tartaria (Asia), lungo il margine inferiore di cucitura, con segnati i confini dell'Armenia e dell'Asia Minore e i mari: Mar Caspia, Mar di Balta, Mar Maggiore, porto e dall'alto sono segnate le città di Bacu, Tana. Sono indicate, sul margine esterno Sauromante, Scitia.] Vien da scirocho un braccio d’a[lt]o mare che pel color del fondo e decto rosso [mare rosso] che cento migla e qual largho appare lungho et disteso a figura d'un fosso et tondo com'un arco et uiene a fare suo termine et confine sopra il dosso del chair di bambillonia [tre?] giornate doue ebbe faraon le sue derrate Da tramontara di questa [asia] grande tartari son sotto la fredda çona gente bestial di leggie et di uiuande fin doue l'onda di bacu risuona per questa terra un gran fiume si spande che d'altri due e d’ine et [tin] s’adona e’l piu del tempo el freddo lo christalla et eui su la gran citta di salla Il decto fiume mecte in un gran seno [mare del bacu] d'acqua salata chiuso da ogni banda di tanto giro o poco piu o meno quanta il mar maggiore la sua grillanda da l'uno all'altro mare a di terreno d'otto giornate et quasi a randa a randa sta da lleuante et drieto di quaggiu dalla citta si noma del bachu Images: [Carta geografica che si estende per tutto il margine esterno e dall'alto raffigura: Oceano e Mare d'india e le terre confinanti cioè India, Caldea, Sabea, Arabia. Sul margine inferiore esterno sono raffiguranti da destra a sinistra: etiopia, mar rosso, Egitto, fiume nilo, Mare di Soria, Arminia, eufrates, tigris, persia e Mesopotania; è poi raffigurata (da sinistra a destra) l’arca di Noe e le città: tauris, ninive, baldaca, babillonia, domasco, iordano fiume e siria, monte sinai, iudea, cairo, mecca.] Dall'altra parte persia par che sia il lito di quel mar da meço di et da ponente uerso la turchia [tauris] e la gran terra et richa di tauri dalla quale a domascho a tanta uia quanto e da tribusonda insino a li che son da uenti giorni et nel suo clima sauasto anchona et firençe Poi son montagne che per gran paese scendon le braccia et son di grande altura famose in iscripture et poco intese che di saper la gente a poca cura ond'eschon i gran fiumi oue si prese antichamente per la gente pura esserui il paradiso di delitia perche la terra di molta douitia Di tutti gl'elementi sonmamente et d'ogni cosa molto ben dotata intorno d'ogni parte parimente di molte buone terre e circundata et di sopra da tutte sta eminente che tutto 'l mondo di sopra si guata dicio che ssi potessi ymaginare questo paese soleua abondare Questa montagnia e tanto grande et tale che uede l'oseceano ad oriente [?u mari] e 'l mar chaldeo et india ad australe et uede quel di siria ad occidente et quel di tribusonda a maestrale et quel di persia che gl'e piu rasente et uede tutta assiria et la caldea et di scirocho terra di sabea Vede oue fu l'anticha gran cittade [niniue] di niniue sul tigris che fu prima donna d'imperio di molte contrade poco piu oltre doue el fiume adyma [baldacha] sta or baldacha et piu la oue cade [torre di babel] in mare e 'l fiume uerde l'alta cima della gran torre che nebrotto fe dopo il diluuio dell'archa di noe Il lito del mar d'india a man sinestra uenendo in giu di uerso l'oriente [mare d'india] col lito dell'egipto da man destra sono in un filo dirieto o quasimente presso a quel lito fu la gran palestra de superbi gighanti onde la gente tanti linguaggi parlan et se ne uede anchor la decta torre ropta in piede [image] Nel margine destro: riproduzione della Torre di Bobello dipinta con colori vivaci, ornata con corone di fiori, candelabri e la tessera gentilicia del possessore del codice. In basso: TORRE DI BOBELLO Fa la largheça un quatrocento migla e 'l decto mare e lungho cinque uolte et di richeça niun gl'assomigla di care pietre pretiose et molte et tante perle che gran marauiglia ui si ricolghon et son gia ricolte dall'altra riua e india incontanente che ssi distende in sino all'oriente Sta etiopia da meridiano tonda çona ostendesi a ponente et a el uentre in giu da daextra mano arabia sta che uien in sin rasente [La mecha] el rosso mare et terre del soldano doue la mecha et u'aui molta gente la doue sta sepulto el maladecto in una archa di ferro machumetto Di sotto dal mar rosso in sino al fiume del nilo en fino al mar di damiata la prouincia d'egipto che fu lume d'astrologia et quiui fu trouata et di sciença et d'ogni buon costume antichamente fu molto adornata d'antichi padri et di molti romiti molto ripiena fu dentro a suo liti Fu et e richa popolata et piena fertile molto dilectosa et sana [Egipto] poco ui pioue ma dalla gran uena conducon l'acque molto da lontana et righan quel paese per tal modo et sento terra fructuosa et piana che ll'ambondantia e quiui cosa uera et ogni tempo ui par primauera In su la riua del fiume si posa la gran citta del chairo che contiene [cairo] tanta di gente che mirabil cosa uedere in ogni parte le uie piene per modo ch'a ciercharla e faticosa tant'e la calcha di chi ua et uiene il numero mi taccio per verghognia che'l uer sarebbe tenuto mençognia Et qui finisce l'asia et sua misura tirando a meço diritto chammino fino alle parti della grande arsura che non u'e habitante ne uicino et affrica comincia la qual dura quanto tien poi tutto lito marmo fino allo strecto et poi quanto si puote cerchar l'occeano et le parti remote Di sotto al nilo miglia settecento e piu che lamen sabbiona et rença paese adusto per lo caldo uento et non u'e acqua che surgha di uena po' e un monte di migla trecento [monte atalante] che uolgharmente si chiama karena et e d'alteça molto smisurato et nelle storie atalante chiamato Dal monte al mare e l'aria temperata che uenti adusti non posson passare en certe parti a men d'una giornata et doue tre o quatro presso al mare et questa parte e assai popolata et buon terreni pomati et da fructare en sulla cima per la grande altura e 'l piu del tempo e neue o grane freddura Di la dal monte son caldi rouenti popoli radi et sterile terreno tonda çona et per li sechi uenti di uelenose ferrucchuole pieno et della terra omai stiam contenti et a contar la marina uerreno coll'aiuto di dio che ciel dimostra il quale e stato et fia la guida nostra LIbRO qVARTO INCOMInciando dal meridionale lito del mare in su la strecta bocha che migla sedici e larco e 'l chanale et a da ogni parte monte et rocha sta la citta si setta la qual sale sei giorni al greco di sopra a morrocha et altretanto e dirimpecto a essa per meço della gran citta di fessa Di sotto asecta forse migla migla giu per quel lito la pocha notitia d'andarui l'uomo di rado si consigla ne per dilecto ne per auaritia et gia ne furon che per marauigla uollon passar piu oltre con tristitia di lor et di lor gente fer la gita che mai si seppe nulla di lor uita In queste mille migla di marina uerso libeccio truouon prima arçilla et poi laracha l'e assai uicina salle poi segue che una bella uilla un fiume che al lato le comfina che dal monte atalante si dixtilla per meço fessa passa et con cinquanta migla ansilla et asecta altretanta [image] Iniziale I dorata a bianchi girari. [image] Nel margine destro: carta geografica recante i nomi di varie città. Sulla sinistra dall'alto verso il basso: setta, [arçilla], [larace], sale, niffe, zamar, saffi, gazolla, [a]nessa. Sulla destra dall'alto verso il basso: rabatta, fessa, Morrocca Niffe · çamor · saffi · caçola · et messa una dopo altra cinquanta in ottanta migla si truouan poi di la da essa et piu oltre non par che nascha pianta ne che si truoui se nnon rena spessa cerchando la riuiera tutta quanta ueggion da terra piu il sole in mare channaria et altre di picholo afare Seguendo il lito verso l'oriente trecento migla sta oue sul mare di sopra assetta andando col ponente et chi ad remisen uolesse andare fra terra et tre giornate quasimente oue con cartagenia sta del pare affar pileggio conuento affricone dugento trenta migla ad aquilone Poi tra 'l leuante et greco sta orano piu alto cento migla in su quel lito la citta di tenes per quella mano piu su cento cinquanta tien suo sito et poco piu di cento di lontano quella d'algeri la qual driçça il dito ad acqua morta verso tramontana questo paese a pocha terra piana [image] Nel margine sinistro: carta geografica che rappresenta il mare e le coste da Algeri alle colonne d'Ercole e oltre. Sulla sinistra dall'alto verso il basso: cartagenia, is[?]io salauig[?]a, mai[olia], gib[?]lta, [giudas]. Sulla destra dall'alto verso il basso: algieri, bresta, tenes, mostegani, arzen, orano, [li]biem, done, molila, [ar]eudi. Indi a bugea son migla cento uenti pur tra leuante et greco poscha et bona piu su dugento pur pe' decti uenti et l'una et l'altra citta si ragiona da iui a cento trenta poi sequenti truoui biserti et secondo che suona per fama quiui presso fu cartagine la grande et se ne uede alcuna ymagine Tunisi fa piu la sua residentia sexanta migla a un fran gholfo a porto la qual citta si guata con fiorentia ad un ochaso quasi et a un orto capo di regno et e di gran potentia et ben dotata terra et non a torto chelle nel meçço della barberia et presso a tali piu che altra ui sia Sta con yerusalem et con sibilia inclinate a euro et a çeffiro et sta uicina per dugento migla alle due maggior isole di giro le qua son la sardigna et la sicilia quasi in triangol quando ben ui miro africa sta poi uer meridiano passato chapo bono a dextra mano [image] Nel margine destro: carta geografica che rappresenta il mare e le coste da Algeri a Tunisi. Sulla sinistra: sardignia. Sulla destra dall'alto verso il basso: [leica], sula, capobeno, tunisi, biforti, tabarcha, stora, ancolo, [zirart], [buggea], titolis, algeri. Da africa a capugia et ad facesse son molte seche dal lito remote et chi uuol nauighar d'indi a capesse fra esse al lito per canal si puote et seguon poi fino ad rasambesse ma qui bisognia che di for si rote da tunisi in sin qui per maestrale trecento migla son per nostro strale Poi tripoli citta di barberia c'en ueticinque migla in uer leuante et misurata su per quella uia dugento migla et duo uolte altretante son fino a rausen per trauersia oue fa 'l capo e'l grari monte atalante lasciando un gholfo oue a man directa çuaria et po bernicho et tolometta Et chi girassi il gholfo per costiera sarebbon piu dele migla dugento dal capo di rausen a bonandrera son cento miglia pur per dricto uento luco piu su dugento par che stia et d'indi ad alexandria a quatrocento che quasi in meçço d'esse sta la rassa et e questo paese terra bassa [image] Nel margine destro: carta geografica che rappresenta il mare e le coste con le città di Tripoli e Tunisi; dall'alto verso il basso: libeo, bonandrea, capo di rausen, tolometta, bernica, [?], [?], [missurata], tripoli, rasamabesse. Guarda alexandria per ponente secta et guata a tramontana satalia• e terra richa nobile et perfecta et e gran porto di mercatantia da iui a foce dove 'l nilo in mar getta cinquanta migla son per ricta uia et chiamasi iui el fiume di crossetto et son tremila migla dallo strecto Vna altra foce sança far girata piu su cinquanta migla al mar dichina passata quella truoui damiata poi son dugento migla di marina fino a llarissa ch’e la piu ingholfata et che piu al mar rosso s’auicina et quiui tra levante et tramontana el lito gira et tutta e terra piana Da larissa a la iaça d’erminia ritta costiera son miglia secento per tramontana tutta quella uia ua uerso greco per quarta di uento il porto di baruti di soria nel meço sta apunto alle trecento et quindi sono a chi el peggio pigla fino alexandria cinquecento migla [miniatura: nel margine esterno carta geografica del fiume nilo e le città costiere, due delle quali (chairo e alexandria) raffigurate con disegni della cinta muraria, castelli, torri, e bandiere; dall’alto in basso: larissa, chairo, damiata, fiume nilo, cossetto, alexandria, golfo di larissa, luco] Larissa a intorno stagni et al mar gialle et fra terra biserti insino al loco doue la trista et ben punita ualle che iudicata fu da dio col fuoco qui u'e un lagho molto et poi le spalle del monte synai piu la son poco sul qual fu data la legge diuina doue sepulta sancta katerina Tra larissa a baruti i apunto in medio• e ioppon porto della terra sancta che di colui dourebbe esser perdio che chapo de’ christiani esser si uanta doue quel degno re tenne suo sedio che fece l’opra che ogni di si chanta oue el sancto sepolcro di yesu la doue crocifixo per noi fu Sion e questa capo di iudea uerso leuante un pocho a dextra mano et da sinistra mano e ghalilea et da leuante sta il fiume iordano et a marina segue cesarea et acri et sur• et sarecta et libano noncie dond’escie il fiume di duo fonti quiui e carnelli et altri saui monti [miniatura: nel margine inferiore illustrazione topografica con montagne, laghi, mari, e città; nella parte superiore (procedendo da sinistra a destra): damasco, monte libano, galilea, samaria, nazaret, mare di galilea, sion, Ierusalem, soddoma, lago di soddoma, Betleem, iudea, sancta chaterina, monte sinai, mare rosso; in basso, lungo la riga numerata: (da sinistra a destra) alexandria, [?], [?]; cortola, [tri]poli, baruti, saretta, sur, acri, cesarea, iopon, [I*]alon, [***ara], larissa] Da baruti in fra terra una giornata e una meça e quella gran cittade che’n tutto 'l mondo e tanto nominata merchatantescha e di gran nobiltade possente et richa dommascho chiamata che niuna di maggior antichitade sopra la terra non trouian che sia et e stata gran facto tuttauia Tripoli di soria segue per mare sexanta migla et poi trenta tortosa la leccia poi sexanta in quello andare et tutta questa e terra montuosa fin poi cinquanta migla doue appare la foce di soldino assai famosa poi e alexandretta altre cinquanta et insino a la iaça poi quaranta Agnolo acuto fa qui la marina et uolge molti uenti et a ponente uerso libeccio a quarta si dichina fino ad antioccetta o quasimente la iaça a cento migla s’auicina al tarso et poi quaranta le sequente il curco e poi palopoli a sectanta et ad antioccetta poi nouanta [miniatura: nel margine esterno carta geografica della costa sudorientale dell’Asia Minore con il nord collocato a sinistra e con le misure di distanze fra i luoghi; sopra le città (da sinistra a destra): la leccia, cortola, baruti; a sinistra (dall’alto in basso): la iaro, tarso, churcho, palopoli, antiocceta, candelara, satalia, macri, messi; al centro (dall’alto in basso): famagosta, nicosia, isola di cipri, rodi] Tra 'l tarso et antiocetta a dricta uia cipri ysola infra mare sta discosta un cento miglia doue nichosia citta reghale fra terra et famaghosta che fu gran porto dimercatantia sul mar da oriente et quella chosta del'isola girando e cinquecento et per lungheça son migla dugento Tra lla leccia et tortosa ad oriente l’isola decta guata la marina et per diricta çona inuer ponente quarda rodi et modon et poi messina et caloseri et maiolica poi sequente ualença et portoghallo et e uicina famaghosta a barutti per due •c• ensino ad alexandria per un •d• D’antioccetta a rodi per quel uento decto di sopra sança costeggiare ricto pileggio son migla trecento ma conuerratti duo gholfi lasciare che sarebbe piu lungha da dugento migla la costa a uolerla girare nel primo e cateloro et setesia et l’altro par che quel di macri sia Rodi e una ysoletta ch’e costata da terra ferma qualche migla uenti et a cento cinquanta e suo girata et quiui uolge il lito d’altri uenti ensino a tenedon diricto guata quella costiera miglia quatrocenti a maestral uer tramontana a quarta sechondo che si uede per la carta Vero e che di gran gholfi a questo lito che tien fra terra et di gran capi in mare et e d’assai e bon porti fornito doue nauil sichuro possa stare fra terra a buone uille et forte sito et temperato et sano per abitare e sta diricta con italia et francia et quella gente porta ben suo lancia Quiui e alto luogho presso alla meta del decto fregho ad effessa uicina le smirre et foia e l’andermiti in qua tutte son poi in gholphi di marina poi qual al fine fu la gran citta di troia doue fu la gran rouina del superbo ylion che fu combusto onde fu la progenie d’aughusto [miniatura: nel margine inferiore carta geografica recante i nomi di varie città costiere e delle isole; troia è rappresentata in fiamme, e rodi con un complesso di castelli e monumenti; sopra (da sinistra a destra): desponto, aueo, troia, l’andermitti, foya, Iesmine, alto luogo, messi; sotto, le isole (da sinistra a destra): tenedo, metellino, scio, xamo, lango, rodi] Quatro ysolette di cento in settanta migla di giro ognuna presso a lito a men di uenti et sono di lungi ottanta l’una dall’altra per diricto rito sono dopo rodi et la prima si canta langho et poi l’altra che tiene il suo sito di contra ad alto luogho e decta samo scio e l’altra et metellin la chiamo Or entra nello strecto ti turchia ch’e circa a sette migla e largho in bocha inuerso 'l greco et sol per questa uia il decto mar nel mar maggiore rimbocha et cento ottanta migla par che sia per decto uento insilla doue tocha le mura della imperial citta che 'n sull’altra piu strecta bocha sta La citta d’aueo sta nel cominciare dalla man dextra dentro ad decto strecto onde uerso aquilone a dimandare ghalipoli citta u’e dirimpecto et poi piu su comincia a rallarghare et ben sexanta migla a di tragetto da diaschillo che par da man dextra fino alla bocha strecta da sinestra [miniatura: nel margine interno carta geografica recante i nomi di varie città (dall’alto in basso): comidie, alolimen, diaschillo, paris, galipoli, aueo] Questa altra bocha a di largho due migla et uenti ad aquilon dura il chanale et giugni al mar maggior doue si pigla sequendo il lato uerso orientale una costiera nouecento migla ch’ensino a trabisonda son sue schale charpi poi pontararcha et samastoe chastelle sinopi et simissoe Et son da l’una a l’altra migla cento una per l’altra et qual meno et qual piu chosi dall’alto mare anche secento son da la iaça insino a rodi giu et dall’un mare all’altro quatrocento et questo quadro antichamente fu decto asia minore et dentro a esse auæa molte prouincie et molti re Nel capo quasi d’esso quadro sta il monte tauro ch’e molto nomato el quat duo corna inuer ponente fa che uenghon lungho l’uno et l’altro lato nel meço d’esse e oggi gran citta samascho oue el gran turcho sta honorato al pari di simisso da tramontana e quasi al tarso da meridiana [miniatura: nel margine esterno carta geografica che rappresenta il mare e le città costiere dell’Asia minore; in alto, le città (da sinistra a destra): fayo, louacci; a sinistra: sauastropoli, pezonda; a destra (dall’alto in basso): trebisbonda, [ghiri]zonda, uaticia, simisso, sinopi, castelle, samasto, pontarachi, carpi; al centro, MARE MAGGIORE] Seguita poi uatiçia e ghiriçonda di cento in cento migla inuer leuante seguendo e lito et poi e trebusonda et quiui muoue un archo riuoltante fin dirimpecto la oue peçonda che a l’un capo dal’altro distante dugencinquanta migla e a girare piu cento migla sarebbon a ffare Louaci et faxo duo fiumi piu su fra terra uenghon per la carica• et piu a lleuante sta 'l mar di bachu et le citta d’orghanci et samachia et a tornar pel decto lito in giu sauastropolti truoui in quella uia et poi peçonda et poi trecento migla oue 'l chanal della tana si pigla Il decto lito torna inuer ponente e 'l canal decto uerso tramontana poi son dugento migla drictamente in uerso greco et truouasi la tana et donde ci mouemo primamente queste la piu di lungi et la piu strana doue si nauica et finisce qui l’asia maggiore al fiume tanai [miniatura: nel margine esterno un complesso edilizio che rappresenta la città di Tana; nel margine esterno e inferiore carta geografica del fiume tanai e altri toponimi: (da sinistra a destra) tanai, tana, mare dell’arena, coppa]