PRIMO LIbRO
AL PADRE Al figluolo allo spirito sancto
per ogni secolo sia gloria et honore
e benedecto sia suo nome quanto
tutte le creature anno ualore
[salutatio] laudato et ringratiato in ogni canto
con pura mente et con diuoto core
et confessata sia la suo bontade
pieta misericordia et caritade
[petitio] Dolce signor apri le labra mie
illumina el mio cor colla tuo luce
e lla mia bocha annuntii le tue uiae
piene di lode et sia sempre mie duce
all’adiutorio mio intende et sia
colla tuo gratia ch’el mondo conduce
el mio dir sia consolatione et fructo
di tutti quegli che 'ntendon tal costructo
[proemio] Da ogni cor gentile et mente pura
che disidera intendere la ragione
cholla qual si ghouerna la natura
da un principio che e prima cagione
et onde a l’essere ogni creatura
et di lor qualita et conditione
dico che legghano i uersi sequenti
chiamando idio coll’animo attenti
[PRIMO LIbRO è scritto in alto, al centro del margine superiore, entro un cartiglio colorato in rosso e blu]
[dio padre] Omnipotente idio padre et signore
[dio figluolo] o somma sapientia uerbo eterno
che fusti in carne nostro redemptore
[dio spirito sancto] o spirto sancto o amor superno
[trinita] o uera karita claro splendore
[unita] solo uno idio uero et sempiterno
[creatore] o creatore dell’uniuerso mondo
principio et fine altissimo et iocondo
Nell’alto impireo celo con ferma essentia
comandi et reggi et uolgi il firmamento
[potentia] lo quale ci mostra la tua gran potentia
per lo suo smisurato abracciamento
[sapientia] conoscesi infinita sapientia
a riguardare el grande adornamento
[amore] per noi creasti a' cieli tanto splendore
et qui s’intende lo infinito amore
[grande] La sua grandeça passa ogni intellecto
[veloce] la sua uelocita uie piu trascende
[bello] quanta belleça et di quanto dilecto
si uede in esso chi col cuor attende
ueramente a cosi alto rispecto
l’alma gentile d’amore tutta s’acciende
disiando potere salire a quelle
nobili creature et chiare stelle
[raffigurazione del cielo delle stelle fisse (o empireo) con il sole, la luna e una cometa]
[tramontana] Veggio la stella insu che’l polo gira
con quelle sette et due che uanno intorno
la qual per nicista molto si mira
da nauiganti quando emanca el giorno
chi la cercasse et trouar la disira
l’ochio suo guardi la bocha d’un corno
chi piu s’apressa ad auerle supine
piu freddo sente et ghiacciato confine
[l’altra tramontana] Dall’oposita parte e l’altro polo
simile a questo freddo di natura
che non si puo mirar dal nostro suolo
perche tra nnoi et quello a grande arsura
[equinoctio] la quale e sempre sotto un cerchio solo
che fa le nocte e di d’equale misura
tra questa calda et le due fredde çone
sono i luoghi habitati et le persone
[stelle] Dentro a si grande et tale circunferença
di stelle sono uno numero infinito
et ciascuna produce sua influença
ne' corpi humani et nel terreste sito
benche di poche se n’abbia sciença
perche souente rimane smarrito
chi da iudicio di cose future
perche di tutte non sa loro nature
[nel margine esterno, in alto è raffigurata la terra, circondata dal cielo, con le fasce climatiche. Le leggono: polo arctico, fredda zona, temperata zona, torrida zona, temperata zona, frigida zona e polus antartid[e?]; in basso la terra circondata dal cielo, su cui si legge: circulo equinoctiale (al centro), tramontana (a sinistra), po[…] terra (in alto), […] (in basso)]
Vno cierchio ymaginato da gran saui
çodaico chiamato iui si pone
nel quale dodici segni buoni et praui
riuolger fanno con molta ragione
huomini bestie piante pesci et naui
par ch’abbino a sentire loro conditione
per ciascuno uolge el sole un mese intero
et sei di loro a ciascuno emispero
Son l’ariete et leo et sagiptario
di natura di fuoco caldo et secho
[marg: comprexioni] il cancro et scorpio et pesce per contrario
humidi et freddi sono et poscia il becho
et uirgho et tauro contrarii ad aquario
perche ciascuno di loro e freddo et secho
et esso humido et caldo et cosi libra
et quel che duo germani insieme uibra
Poi sono sette pianeti in septe spere
[7 spere] l'una intro l’altra giu di giro in giro
[saturno] saturno el primo di quelle lumere
ch’en uista pare oriental çaphiro
le loro proportioni sono cose uere
che puo uederne pruoua ciascun uiro
per numeri et misura sança bugia
come ne mostra chiaro astrologia
[nel margine a sinistra immagine della sfera celeste con i segni zodiacali; nel margine inferiore raffigurazione dell’universo aristotelico-tolemaico, con la terra al centro e intorno le sfere celesti, ciascuna contraddistinta dal proprio nome: (procedendo dall’interno verso l’esterno) terra, aria (?), aqua, fuocho, Luna, Mercurius, Venus, Sole, Marte, Gioue, Saturno]
Questo pianeto ci fa contemplanti
[saturno] e pensatiui et casti et bene astuti
sottigleça d’ingegnio an tutti quanti
sono al ben fare si come al male acuti
chi e de’ suoi gli uedi per sembianti
che sopra gl’altri sono molto aueduti
il nome fu d’un humo che nacque in creta
che ebbe la natura del pianeta
Di costui nacque el magnanimo ioue
da cui gl’antichi presono l’altro nome
[gioue] del secondo pianeto che ssi muoue
nella suo spera rilucente come
chiaro christallo e questo in ciaschun doue
a signoria comparte iuste some
e temperato et da di se influentia
di signoria et di magnificentia
Seguita drieto a llui l’ardente marte
suo figlo di natura sanguinoso
[marte] in uista rubicondo e lle sue arte
sono d’essere iratiuo et furioso
a suo seguaci piace essere sparte
nimici di pigritia et di riposo
et se uoglon piglare la miglor parte
di uirtu di forteça anno grande arte
Chiaro splendore et fiamma rilucente
[Sole] sopra tutte altre creature bella
di te considerare mancha ogni mente
di te parlar uien meno ogni fauella
o luce che illumini la gente
nobile piu che alchuna altra stella
tu rendi al mondo fyghura di dio
piu che alcun altra cosa al parer mio
O sole o sola cosa singulare
che ne misuri il tempo a questo mondo
che rallegri la terra l’aria el mare
quando riueggion tuo uiso iocondo
benche nissuna uista può sghuardare
per li tuo raggi in quel corpo ritondo
la uirtu tua ogni cosa produce
sciendendo giu per la tua chiara luce
Perfecto per che gnuna altra figura
et la figura spericha la quale
non a principio o fine in suo misura
[Similitudo] questa e similitudine eternale
non si puo maculare sua luce pura
per cosa corruptibile et mortale
a tutte cose da generationi
principio et fine et uarie conditioni
Or non si dee alcuno marauiglare
come sia uno dio in tre persone
dixtincte et ciascheduna singhulare
non miste ma con perfecta unione
tu uedi uno sole cioe il corpo solare
[spiratione] et la luce e 'l calore o chon ragione
conosci che non e l’uno quel ch’e ll’altro
et non e poi ne prima l’uno che ll’altro
Genera quello spechio lo splendore
[el padre genera el figluolo] et non lo splendor lui et amendue
insieme mentre procede el calore
[d’amendue proced lo spirito sancto] et non e ne sara giamai ne fue
da l’uno a l’altro ne tempo ne ore
[fiat] inmediate fa l’opere sue
si tosto come appar nel oriente
uedi e suoi raggi el suo calor si sente
Non conoscendo il uero creatore
ne ueggiendo piu nobile creatura
[I pagani] la gente anticha stette in tanto errore
ch’el chiamarono idio della natura
lui adorando facciendogli honore
et templi et sacrifici et gran cultura
[coe christo] finche scese quaggiu la luce uera
el uero idio ci illumino quale era
Coloro in chui lo sole a sua potentia
secondo loro concepti et nascimenti
huomini sono di grande intelligentia
che danno lume a tutte l’altre genti
di gran doctrina et di gran sapientia
et al bene operar non son ma lenti
feruenti sono et pieni di karitade
et ne’ qua regna sonma ueritade
Poi seguita di uenere el pianeta [i corretta su a]
lucido et chiaro et pare che sempre rida
[Venus] i suoi son totti di natura lieta
leali et chiari a chi di lor si fida
uaghi se adornare d’oro et di seta
cortesi et larghi et nimici di mida
inclinati a luxuria et uan dilecto
se lasciano la ragione dello intellecto
Mercurio fa l’uomo esser ben parlante
et con industria di merchatantia
[Mercurio] procuratore et iudice aduocante
tractatore di qualunque cosa sia
costui fu figlo dell’alto tonante
et suo ambasciadore per ogni uia
secondo de’ poeti el sentimento
et la sua stella pare che sia d’argento
La luna e tra pianeti el piu sottario
et che piu tardi compie sua giornata
[luna] suo cielo e trasparente et diafano
come sono gl'altri onde non e celata
la uista si doessi raguardi in uano
per tutte insino alla spera stellata
per chi a dilecto rimi[…] in quelle
[……] pianeti et rilucenti stelle
Malo suo corpo io dico della luna
[obscuratio solis] perche solido et denso et non traspare
quando elle interpone in parte alcuna
[……] et noi [……] linea recta equale
sotto i suoraggi ci si mostra [……]
et a noi non [g……] a scia trapassare
et tale edissi quando elle compiuta
di uechia in nuova in quel punto si muta
Sança lume […………] tutta obscura
quanta ne uede il sole tanta riacciende
per [riposto] e uariabile sua figura
[uariatione della luna] perche tra su et gira meça riplende
et quanto e piu distante sua misura
dal sole tanto ogni di piu lume rende
sopra la terra et quando si rapressa
ogni discerna suo lume da essa
nella margine esterna, sopra, il cerchio blu del cielo col sole giallo al alto; la luna nera sotto di lui, e la terra marrone nel centro, alla punta del cono d'umbra della luna. Si legge: “Il sole obscura perche la luna sta meza tra lui et la terra, et non puo obscurar tuto per che gli e magior che la luna et perche la luna non si puo interporre al tutto”]
[nella margine esterna, sotto, il cerchio blu del cielo col sole d'oro al alto; al centro sta la terra, meta d'oro (alto, si legge: “di”) e meta marrone (basso, si legge: “nocte”; anche tre figure della luna, anche divise con argento (?) verso il sole e marrone al lato opposto; la legenda della prima non si legge; la seconda ha verso l'alto “di”, a sinistra “nocte”, verso il basso “meza”; la terza ha a sinistra “di”, a destra “quarta”, verso il basso “nocte”]
[obscuratio lune] Et quando elle per dricta opositione
da lo spechio del sole e piu lontana
conuiene che si dimostri obscuratione
se in quel punto elle a noi sourana
et tale eclissi accade per chagione
chella terra si truova allor meçana
trallei el sole et perche elle magiore
eraggi di passare non anuigore
Sopra tutti gli umori a molto affare
in tutti gl'animali et nelle piante
et nel suo crescere et nello scemare
[effecti della luna] da força et deboleça a tutte quante
in essa molto si dee raguardare
chi e di corpi infermi medicante
et di molti si uede la ragione
che manchon nella sua consumptione
Ne corpi humani oue a dominatione
pigra influença et molle et basso ingegno
mutabile et uoltante conditione
gente da non fidarsene col pegno
sança fermeça et con pocha ragione
sell'animo uorra seguire il segno
cor feminile et non sa che si uogla
et dicio che gla uiene sempre fa dogla
[Nella parte bassa ed esteriore della pagina, figura di un eclissa di lune, col sole al'alto, la luna al centro (al lato superiore, esposto al sole, si legge “di”; al lato opposto, “nocte”), e la terra al basso, nel cono di umbra della luna. Il tutto circondato di un circolo blu, illuminato di giallo nei pressi del sole.]
O uirtu sonma che sempre in te stabile
[ordine naturale] a ciascuno cielo singulare modo desti
colla tua sapientia ineffabile
diuersa uia a ciaschun concedesti
et in perpetuo con pacto durabile
cognuno sua leggie mantenere uolesti
questa concordia si marauiglosa
trapassa nel pensiero ogni grancosa
Con questa si ghouerna la natura
producendo le cose differenti
[effecti uani negl'uomini] onde dissimiglante ogni figura
d'uomini et donne con uarii accidenti
chi di cose alte et di basse a cura
chi piu ueloce et chi con passi lenti
chi arme chi sciença et chi pastore
et chi a un'arte o altra pone amore
Di quinci uien cun tempo e charestia
un'altro e guerra et un'altro e douitia
[effecti [nell]e tempi] quando fie pace et quando fie moria
quando fie duolo et quando fie letitia
si come quel pianeto a signoria
sentira il mondo piu bene o malitia
et secondo oue la'nfluença cade
fie piu e meno in diuerse contrade
Quinci uengono i caldi stemperati
quinci e gran sechi quinci le gran pioue
quinci e gran freddi e caldi smisurati
quando in alcuno paese e quando altroue
i dicho quando e passa e modi usati
ragionando secondo il tempo el doue
di tutte queste passion sichura
e l'anima se segue sua natura
L'anima bella nobile et perfecta
ymagho et simiglança del maestro
[della luna] se in queste alte cose si dilecta
non prendera gia mai camin siluestro
et facciendo cosi uiuera necta
et conlocata fia da lato dextro
chiamata a possedere l'eterna pace
perche uolle seguire la uia uerace
Et sopra tutti e cieli andra uolando
piena d'amore et piena di dilecto
et nel diuino spechio contemplando
ara piena notitia nel conspecto
di quelle cose che quaggiu mirando
d'intenderle patira alcun difecto
contenta d'ogni suo sancto disio
ringratiera eternalmente i dio
LIbRO SECONDO
DI TE Signor superno abiam parlato
et de tuoi cieli et di tua influentia
quanto per gratia cenai dimostrato
or piaccia alla diuina tua clementia
[exordio] mostrarci gl'elementi el loro stato
et le stagion del anno et lor semença
lor qualita e lor generationi
et de corpi mortali le conplexioni
Tu con misure gl'elementi leghi
suo termine a ciaschuno a stabilito
[elementi] et l'un dall'altro chiaramente spieghi
el fuco e primo et nel piu alto sito
non conceduto a lui chengiu sipieghi
ma per natura quanto puo e salito
la sua spera e sotto el ciel della luna
et quiui in se non a mistura alcuna
La uista humana ueder nol potrebbe
perche uie piu che l'aria egle purissimo
[fuocho] ma chi ui si sapressasse sentirebbe
il caldo suo cocente et ardentissimo
ogni cosa leggier ui passerebbe
sança uiolença perche sobtilissimo
poi sotto lui e la spera dell'aria
la qual'e molto in suo termini uaria
La sua parte di sopra tocha el fuoco
che caldo et secho et fassi allui simile
[Aria] poi questa e quella del secondo loco
et ognuna purissima et sottile
quella seconda ne molto ne poco
sente di caldo ma tien freddo stile
la terça poi coll'acqua et colla terra
confina et sempre sta con loro in guerra
L'aqua e humida et fredda et l'aria prende
[Aqua] l'umido et dal fuocho el calore
et pero calda et humida s'intende
la complexione dell'aria et suo uighore
perche nel meço da mendue si stende
et da l'una et da l'altra pigla humore
cosi participando l'acqua el fuocho
la terra e fredda et secha nel suo loco
La terra e corpo solido et pesante
[terra] et graue piu ch'alcuno altro elemento
posta nel centro dentro a tutte quante
le spere et piu di lunge al firmamento
da ogni parte equalmente distante
fra l'aria et lei a l'acqua el suo contento
benche in alchuna parte si dischuopra
la terra in alto et pare che sia disopra
[Nella parte inferiore della pagina, cerchi concentrici rappresentano: al centro, in marrone, la terra con mari e continenti; intorno, in blu, l'aria (con scritto “aria”); poi, in rosso, il “fuocho”; finalmente, in blu, il “cielo della luna” — essa anche è dipinta]
Ni una altra cosa le dentro o disotto
[[Infer]no] se non l'inferno luogho di da prati
doue gli angeli rei ebbono il botto
che nel suo uentre in eterno serrati
fanno paghare al'anime li schotto
ch'anno uolutu morir ne pechati
suo diametro e settemila migla
el cierchio uentidue miglaia si pigla
Quanto e cosa mirabile ad intendere
del ferro et della pietra uscire el fuoco
[[……]] et pichola fauilla uedi scendere
et crescer sopra l'escha a poco a poco
et quindi puoi incontanente accendere
migliaia di fuochi et empier ogni loco
quando non a piu escha o nutrimento
si parte et torna nel suo elemento
Anchora e bella ragione a pensare
la qualita del l'aria et sua natura
che quanto in alto piu potessi andare
[[……ar]ia] la trouerresti piu sottile e pura
pero alcuno uccel non puo uolare
ne sostenersi su per quella altura
sostiensi in questa bassa che piu grossa
perche fa restistentia alla percossa
Quanto piu scendi nelle ualli abasso
in luoghi di maremme o di pantani
[pantani] tanto piu truoui l'aer folto e grasso
et gl'abitanti starui peggio sani
perche grossi uapori dall'alto sasso
non possono exalar come de piani
doue l'umido fa gran dimorança
per secho uento che non a possança
Leuasi il sole et entra in que ualloni
el suo calor uisit inchiude et coua
et genera di molte corruptioni
doue la terra pantanosa truoua
che surghon su nell'aria per nebbioni
[pioue] et giu ricaggion con ispessa pioua
fanno brutti animali et soçi uermi
el cielo corropto tien gli uomini infermi
Ne monti il sol com'apparisce il giorno
[e monti] risplende chiaro et puro ogni uapore
euenti che uisoffion per d'intorno
rasciughano et disechano ogni humore
pero ue l'aer puro et molto adorno
l'umido el caldo non uanno uighore
per questo non uacha de corruptione
onde uistanno sane le persone
Non u'e materia perche l'aria s'ingrossi
onde s'accenda et pero u'e freddura
et per lo caldo ch'e tra bassi fossi
[neue] quel humido uapore surge in altura·
et truoua il freddo auanti che piu possi
et fassi neue et cade alla pianura
ne monti per lo freddo si mantiene
et nelle ualli in acqua si riuiene
Ma quando il sole d'istate si rischalda
el caldo porta piu alto l'umore
[gragnuola (n corretta su u)] truoua piu freddo et pero piu si salda
et fassi giaccio et cade con rumore
perche si rompe et tutto si disfalda
in grandine ma quando quel uapore
e secho nel percuotersi s'acciende
et con gran tuoni et fulghor l'aer fende
Quella aria pura in quella regione
ripugna et non consente mutationi
et come se patisse offensione
[folghore] quando ui giunghon queste exalatione
giu le richaccia et per cotale ragione
questa aria ne riceue passione
onde si muoue forte et questo el uento
che al mare et la terra da tormento
Siede el gran mare sopra la terra tonda
et la piu parte d'esso chuopre et bagna
[uento occeano] et quella terra che soverchia l'onda
esce fuor d'essa si come montagna
occeano decto quello ch'ella cichonda
che pe' llo strecto del mare di spagna
mette per meço della terra el mare
lo qual meriditan si fa chiamare
Perche ogni suo simile attende
et degl'umori la luna a signoria
[fluxo di marte cioe la crescente] quando ella piu sopra 'l gran mar si stende
sempre una uolta tra la nocte e 'l dia
l'acqua del mare inuerso lei ascende
e i liti dell'occeano per gran uia
lascia scoperti et poi la luna passa
et l'acqua torna et crescie ch'era bassa
Fa conto d'essere sopra uno alto monte
et ogni parte riguardare d'intorno
parratti il cielo com'un arco di ponte
[oriςonte] posare sopra la terra et com'un forno
quello cierchio del confine e l'oriςonte
or fa che oue se sia meço il giorno
sara questo emisperio illuminato
et nocte fie da tutto l'altro lato
[image] Terra illuminata dal sole: in un emisfero è giorno, nell'altro è notte.
Se questo globo della terra fusse
et cosi l'acqua come l'aria e 'l fuocho
sotili non resistenti alle percosse
[di et nocte] non farebbe mai nocte in uerun loco
mal sol non puo passare le sue dure osse
et pero mancha il giorno a pocho a poco
che lla terra cel togle et fassi obscuro
per l'ombra che ci fa suo corpo duro
Quinci si piglia la misura e l'ore
[hore et tempi] di tutto il tempo che 'l secol presente
che 'l sol si gira et in uentiquatro ore
e ritornato al'usato accidente
et in diuersi siti a tutte l'ore
in qualche luogho egl'e sempre oriente
uentiquatrro ore e un di naturale
che tra lla nocte e 'l di e sempre equale
Nel tempo che comincia primauera
[primauera] piena di fiori et di nouelle fronde
et temperata tiene ogni riuera
di dolci uenti et del mar cotal onde
equale e 'l di dalla mattina a sera
quanto e la nocte che'l sol ci nasconde
enfino a meço giugnio tutta uia
el giorno cresce et la nocte ua uia
Et comincia di março a meço il mese
quando 'l sole entra sotto l'ariete
humida et calda sua complexion prese
la qual tutte le cose rende liete
le creature sono d'amore accese
et a generationi disposte et fete
l'umido trasse dal uerno passato
·e 'l caldo pigla dal sole rapresentato
Quando il sole e piu presso a noi che mai
[State] pel cerchio che ssi fa piu 'n qua la state
e gia conuersa in fructo da suo rai
et consumata quella humiditate
duo tanti il di che la nocte uedrai
poi comincia a scemar sua quantitate
fino a meço settembre a poco a poco
et questo tempo a natura di fuoco
Poi che lla nocte fia col giorno equale
comincia il freddo e 'l caldo ua calando
et quanto sciende el di la nocte sale
[Autupno] fino a meço settembre seguitando
questo tempo si dice autupnale
nel quale el caldo al freddo contastando
fanno l'aria turbare et dare gran pioue
onde per l'acqua el secho si rimuoue
Et fassi tempo rigido et noioso
[uerno] di giacci neui d'acque et di gran uenti
et ciascun fiume corre ruinoso
facciendo spesso dapno a molte genti
il mare sta turbata et tempestoso
l'aria la terra et l'acqua combattenti
et questo uerno dura in sino al giorno
quando la primauera fa ritorno
Degl'elementi quatro principali
[elementi] che son la terra l'acqua l'aria e 'l fuoco
composti sono gli uniuersi animali
piglando di ciascuno assai o poco
et nel risoluer de corpi mortali
ogni elemento torna nel suo loco
humini bestie uccei serpenti e pesce
et piante et pietre et cio che scema o cresce
[complexioni] Quatro complexioni nel corpo humano
son di natura de quatro elementi
le quali rendono el corpo infermo et sano
secondo che anno buoni concordamenti
et e come un si discorda a mano a mano
seghuono al corpo diuersi accidenti
di febri le qua sono di piu ragioni
secondo che le predecte complexioni
Collera rossa state fuoco et marte
sangue con primauera et aria et venus
flemma uerno acqua ancho la luna parte
maninconia et terra tenent genus
del'autupno et di saturno l'arte
chí d'una d'este parti fusse plenus
sarebbe in grado di superlatiuo
di cosi facta complexion passiuo
Collerici sono huomini legieri
acuti et prompti et desti et animosi
acti a far pruoue di lor caualieri
[collera] et nel combatter molto furiosi
quando si turban sono subiti et fieri
di corpo asciutti et cor cuditiosi
la sua distemperanςa fa teríane
ch'oggi sta bene et la febre a domane
Sanguigni sono di dolcie condione
[sangue] sono temperati et di largheía honesta
gente di pace et sanςa offensione
benigni et amorevoli et con festa
sono inclinati alla fornicatione
di tutte complexion piu sana e questa
la sua distemperaníia fa contina
che si conosce al polso et all'orina
Flematici son molli et freddi et graui
[flema] pensati et lunghi in ogni loro afare
di grosso ingegno quando tu gli caui
del loro mestiero abbiendo altro a cerchare
temon uerghognia et sono benigni et saui
et temperati nel lor consiglare
sono pieni et grassi et loro distemperança
cotidiana febre a nominança
Maninconia e di tutte peggiore
palidi et magri sono sanςa letitia
[maninchonia] coloro che abondano in cotale humore
disposti a tutte l'arti d'auaritia
et a molti pensieri sempre anno il core
sono solitarii et di pocha amicitia
quartane sono le febre maninconiche
che piu che l'altre tutte sono erroniche
Se l'anima uorra signoreggiare
[dell'anima] uincera tutte queste passioni
ma se si lascia al corpo soggioghare
fie sottoposta a queste inclinationi
quand'ella al corpo si lascia guidare
et seguita sue basse conditioni
perde l'alteça el ben dello intellecto
et e per suo et non d'altrui difecto
Ma s'ella uorra uiuer con ragione
et ghouernare il corpo con misura
secondo la diuina inspiratione
in cose basse porra pocha cura
ne' beni eterni fie la sua intentione
perche nel mondo niuna cosa dura
et sopra tutte queste cose in cielo
uolando andra con amoroso çelo
Queste cose composte et corruptibile
che non posson durare ne crescer tanto
[beni temporali] ch'empian la uogla agl'animali sensibili
con gran faticha sen'aquista alquanto
et con tremore le tien che sono fluxibili
et poi le lascia con dolore et pianto
chi uede ben cio ch'elle sanno fare
poco uorra per esse a faticare
Elle ci sono prestate per nostro uso
son facte e poste sotto el nostro piede
chi non a l'ochio della mente obtuso
le pregia tanto quanto si richiede
ma s'entro a esse arai lo cor confuso
fie come quello ch'a pie del seruo siede
et per uil cosa che somma paççia
si priua della gran signoria
LIRO TERXO
SONMO Maestro creator uerace
per chui et cielo et terra facti sono
et cio che in essa si contiene et iace
concedi per tua gratia et per tuo dono
che io possa seguitare come a te piace
con chiaro stile et con aperto suono
a fighurar la terra el mare e uenti
si che se n'abbia buoni intendimenti
Fanno si quatro plaghe per mostrare
[çone] i siti della terra et ogni parte
dell'oriente uerso el coricare
si fanno cinque çone in alcuna arte
et otto uenti sono per nauighare
i nomi principali et meçi et parte
questi ne fanno lume a ben indere
da qual parte la cosa dei comprendere
Çeffiro e quello che noi chiaman potente
et choro maestrale et aquilone
tramontana si chiama et seghuente
[de uenti] borhea decto greco euro si pone
per lo leuante et noto in contanente
scilocho a nome et seguita africone
che e meççodi e l'ultimo e del chiostro
libeccio ouer cherbino che si dice ostro
[Miniature: Il titolo del libro è scritto in un piccolo cartiglio di colore rosso posizionato sul margine superiore.
Iniziale S dorata a bianchi girari a sfondo rosa e verde con contorno blu.
Sul margine esterno tre sfere di cui la prima, a colori, rappresenta la terra divisa in due dalla linea rossa dell'equatore; la seconda, sempre a colori, mostra le quattro plaghe con, attorno alla circoferenza partendo dall'alto, i nomi: plaga orientale; plaga septentrionale; plaga occidentale; plaga meridionale. La terza riporta i nomi dei venti partendo dal centro a sinistra: aquilone tramontana; borea greco; euro levante; noto scilocho; africo mezo di; austro libeccio; zeffiro ponente; coro maestrale.]
Et con la carta doue son segnati
i uenti e porti et tutta la marina
[la carta] uanno per mare mercanti o pirati
que per guadagno et questi per rapina
et in un punto richi o suenturati
sono alle uolte da sera a mattina
che lla fortuna in alcuna altra cosa
non si dimostra tanto ruinosa
Col bossol della stella temperata
di calamita uerso tramontana
[la ghuglia] ueggiono apunto oue la prora guata
et se dal suo uiaggio s'allontana
et col timon diriça ogni fiata
la naue quando sta con mente sana
suso il nochiere in poppa a comandare
di punto in punto che uia deban fare
Tiran l'antenna piu bassa et piu alta
secondo il uento temperato o forte
et quando da un uento ad altro salta
[le uele] bisognia che ui sien le genti [corr.] achorte
a uolger et conmettendo difalta
subito sono a pericol di morte
et sopra tutte cose a nauighare
bisognia esser sollecito et ueghiare
Bisognia l'orilogho per mirare
quante ore con un uento sieno andati
[l'oriuolo] et quante migla per ora arbitrare
et trouerranno doue son arriuati
s’ egl’ e di nocte si cacciano in mare
quando si son dalla terra scostati
uanno la nocte con piu sentimento
et temperan le uele a poco uento
Quando anno uento che contrario sia
uolteggian da man dextra et da sinistra
per non disauançar della lor uia
che quando non si perde assai s'aquista
infino a tanto che força non fia
per gran fortuna quando el mar s'atrista
di cerchar porto o indietro tornare
et alle uolte a rrompere anno andare
Degli otto e cinque non fien troppo forti
sono in fauore in ciascheduna parte
e i tre contrarii m’ all’entrare ne porti
ue di bisognio pratica et grande arte
marinai che non ui sono accorti
spesso ui perdon lor nauili et sarte
chi sa l’entrare giostra con salueça
l’anchora gitta et la naue acapeça
Schogli son molti per lo mar coperti
su ui percuote et rompe alcuna uolte
chi non a marinai ben d’essi sperti
isole grandi et pichole son molte
et d’esse parleremo a luoghi certi
quando uerremo la oue le son uolte
ueggiamo in prima in general la terra
come risiede et come el mar la serra
Vn ·T· dentro a un ·O· mostra 'l disegno
[della terra] chome in tre parti fu diuiso il mondo
ella superiore e maggior regno
che quasi pigla la meta del tondo
asia chiamata el ghambo ricto e segno
che parte il terço none dal secondo
africa dico dall'europa el mare
mediteran tra esse in meçço appare
Questo tondo non e meçça la spera
ma molto meno et tutto l'altro e mare
et non e tutta questa faccia intera
arida terra• ma da nauicare s
si truova in certe parti gran riuera
che ben la terça parte de bagnare
d'aqua salata che uien dal gran cerchio
cha tutta l'altra terra fa coperchio
[Miniature: Nella parte inferiore del foglio, due raffigurazioni della Terra a colori: la prima è divisa nei tre continenti e partendo dall'alto sono: Asia, europa, africa. La seconda sfera vede la Terra divisa in più regioni.]
Asia e la prima parte doue l'uomo
stando innocente staua in paradiso
il qual per lo disubbidir del pomo
[dedamo] fu da tal gratia rimosso et diuiso
et per uerghognia si rinchiuse in domo
et mangio il pane col sudor del suo uiso
[mi 5200] cinque mila dugento anni interdecto
il mondo stette per cotal difecto
Com'ella soprasta l'altre due parti
chosi la gente quindi e deriuata
quindi anno origho le sciençe et l'arti
[c'ella sia] in essa fu da dio la leggie data
iui fu dissimil a tutte parti
quel della dolcie uergine beata
et iui fu la nostra redemptione
et iui fia nel fine el gran precone
Quatro gran fiumi et ben marauigliosi
righan le terre di questa partita
[et? quatro] ch'en tutte le schripture son famosi
[limi? gion] de tre si truoua onde anno la salita
il quarto uien da paesi focosi
et righa l'etiopia et dall'uscita
nel mar d'egypto et chiamasi el chaligine
egion et nilo et non si sa l'origine
Freson e l'altro molto all'oriente
[freson tigris eufrates] che de monti di persia al'india versa
e’n verso lo scirocho alla corrente
trigris e il terço che fa sua trauersa
contro agli assiri et ua molto repente
eufrates e’l quarto el qual sonmersa
l'acque sue in cauerne et fa ritorno
et l'uno et l'altro corre a meço giorno
Questi due eschon degli monti hermini
doue poso dopo el diluuio l'archa
et tutti e tre fanno lunghi chammini
in finche nel mar d'india ciaschun uarcha
il qual mar par che scenda suo confini
uegnendo strecto dall'occeana marcha
fino in arabia presso a ssinai
giu uer ponente a bassara et chessi
Quiui uenghon dell'india et d'etiopia
le molte spetierie a quella gente
che uan per esse quando n'anno inopia
per conducerle uerso l'occidente
quiui ne uien una incredil copia
per chayro uane et successiuamente
mandano insieme di camegli gran mandria
che portano a domascho et alexandria
[Miniature: Carte geografica della Tartaria (Asia), lungo il margine inferiore di cucitura, con segnati i confini dell'Armenia e dell'Asia Minore e i mari: Mar Caspia, Mar di Balta, Mar Maggiore, porto e dall'alto sono segnate le città di Bacu, Tana. Sono indicate, sul margine esterno Sauromante, Scitia.]
Vien da scirocho un braccio d’a[lt]o mare
che pel color del fondo e decto rosso
[mare rosso] che cento migla e qual largho appare
lungho et disteso a figura d'un fosso
et tondo com'un arco et uiene a fare
suo termine et confine sopra il dosso
del chair di bambillonia [tre?] giornate
doue ebbe faraon le sue derrate
Da tramontara di questa [asia] grande
tartari son sotto la fredda çona
gente bestial di leggie et di uiuande
fin doue l'onda di bacu risuona
per questa terra un gran fiume si spande
che d'altri due e d’ine et [tin] s’adona
e’l piu del tempo el freddo lo christalla
et eui su la gran citta di salla
Il decto fiume mecte in un gran seno
[mare del bacu] d'acqua salata chiuso da ogni banda
di tanto giro o poco piu o meno
quanta il mar maggiore la sua grillanda
da l'uno all'altro mare a di terreno
d'otto giornate et quasi a randa a randa
sta da lleuante et drieto di quaggiu
dalla citta si noma del bachu
Images: [Carta geografica che si estende per tutto il margine esterno e dall'alto raffigura: Oceano e Mare d'india e le terre confinanti cioè India, Caldea, Sabea, Arabia. Sul margine inferiore esterno sono raffiguranti da destra a sinistra: etiopia, mar rosso, Egitto, fiume nilo, Mare di Soria, Arminia, eufrates, tigris, persia e Mesopotania; è poi raffigurata (da sinistra a destra) l’arca di Noe e le città: tauris, ninive, baldaca, babillonia, domasco, iordano fiume e siria, monte sinai, iudea, cairo, mecca.]
Dall'altra parte persia par che sia
il lito di quel mar da meço di
et da ponente uerso la turchia
[tauris] e la gran terra et richa di tauri
dalla quale a domascho a tanta uia
quanto e da tribusonda insino a li
che son da uenti giorni et nel suo clima
sauasto anchona et firençe
Poi son montagne che per gran paese
scendon le braccia et son di grande altura
famose in iscripture et poco intese
che di saper la gente a poca cura
ond'eschon i gran fiumi oue si prese
antichamente per la gente pura
esserui il paradiso di delitia
perche la terra di molta douitia
Di tutti gl'elementi sonmamente
et d'ogni cosa molto ben dotata
intorno d'ogni parte parimente
di molte buone terre e circundata
et di sopra da tutte sta eminente
che tutto 'l mondo di sopra si guata
dicio che ssi potessi ymaginare
questo paese soleua abondare
Questa montagnia e tanto grande et tale
che uede l'oseceano ad oriente
[?u mari] e 'l mar chaldeo et india ad australe
et uede quel di siria ad occidente
et quel di tribusonda a maestrale
et quel di persia che gl'e piu rasente
et uede tutta assiria et la caldea
et di scirocho terra di sabea
Vede oue fu l'anticha gran cittade
[niniue] di niniue sul tigris che fu prima
donna d'imperio di molte contrade
poco piu oltre doue el fiume adyma
[baldacha] sta or baldacha et piu la oue cade
[torre di babel] in mare e 'l fiume uerde l'alta cima
della gran torre che nebrotto fe
dopo il diluuio dell'archa di noe
Il lito del mar d'india a man sinestra
uenendo in giu di uerso l'oriente
[mare d'india] col lito dell'egipto da man destra
sono in un filo dirieto o quasimente
presso a quel lito fu la gran palestra
de superbi gighanti onde la gente
tanti linguaggi parlan et se ne uede
anchor la decta torre ropta in piede
[image] Nel margine destro: riproduzione della Torre di Bobello dipinta con colori vivaci, ornata con corone di fiori, candelabri e la tessera gentilicia del possessore del codice. In basso: TORRE DI BOBELLO
Fa la largheça un quatrocento migla
e 'l decto mare e lungho cinque uolte
et di richeça niun gl'assomigla
di care pietre pretiose et molte
et tante perle che gran marauiglia
ui si ricolghon et son gia ricolte
dall'altra riua e india incontanente
che ssi distende in sino all'oriente
Sta etiopia da meridiano
tonda çona ostendesi a ponente
et a el uentre in giu da daextra mano
arabia sta che uien in sin rasente
[La mecha] el rosso mare et terre del soldano
doue la mecha et u'aui molta gente
la doue sta sepulto el maladecto
in una archa di ferro machumetto
Di sotto dal mar rosso in sino al fiume
del nilo en fino al mar di damiata
la prouincia d'egipto che fu lume
d'astrologia et quiui fu trouata
et di sciença et d'ogni buon costume
antichamente fu molto adornata
d'antichi padri et di molti romiti
molto ripiena fu dentro a suo liti
Fu et e richa popolata et piena
fertile molto dilectosa et sana
[Egipto] poco ui pioue ma dalla gran uena
conducon l'acque molto da lontana
et righan quel paese per tal modo
et sento terra fructuosa et piana
che ll'ambondantia e quiui cosa uera
et ogni tempo ui par primauera
In su la riua del fiume si posa
la gran citta del chairo che contiene
[cairo] tanta di gente che mirabil cosa
uedere in ogni parte le uie piene
per modo ch'a ciercharla e faticosa
tant'e la calcha di chi ua et uiene
il numero mi taccio per verghognia
che'l uer sarebbe tenuto mençognia
Et qui finisce l'asia et sua misura
tirando a meço diritto chammino
fino alle parti della grande arsura
che non u'e habitante ne uicino
et affrica comincia la qual dura
quanto tien poi tutto lito marmo
fino allo strecto et poi quanto si puote
cerchar l'occeano et le parti remote
Di sotto al nilo miglia settecento
e piu che lamen sabbiona et rença
paese adusto per lo caldo uento
et non u'e acqua che surgha di uena
po' e un monte di migla trecento
[monte atalante] che uolgharmente si chiama karena
et e d'alteça molto smisurato
et nelle storie atalante chiamato
Dal monte al mare e l'aria temperata
che uenti adusti non posson passare
en certe parti a men d'una giornata
et doue tre o quatro presso al mare
et questa parte e assai popolata
et buon terreni pomati et da fructare
en sulla cima per la grande altura
e 'l piu del tempo e neue o grane freddura
Di la dal monte son caldi rouenti
popoli radi et sterile terreno
tonda çona et per li sechi uenti
di uelenose ferrucchuole pieno
et della terra omai stiam contenti
et a contar la marina uerreno
coll'aiuto di dio che ciel dimostra
il quale e stato et fia la guida nostra
LIbRO qVARTO
INCOMInciando dal meridionale
lito del mare in su la strecta bocha
che migla sedici e larco e 'l chanale
et a da ogni parte monte et rocha
sta la citta si setta la qual sale
sei giorni al greco di sopra a morrocha
et altretanto e dirimpecto a essa
per meço della gran citta di fessa
Di sotto asecta forse migla migla
giu per quel lito la pocha notitia
d'andarui l'uomo di rado si consigla
ne per dilecto ne per auaritia
et gia ne furon che per marauigla
uollon passar piu oltre con tristitia
di lor et di lor gente fer la gita
che mai si seppe nulla di lor uita
In queste mille migla di marina
uerso libeccio truouon prima arçilla
et poi laracha l'e assai uicina
salle poi segue che una bella uilla
un fiume che al lato le comfina
che dal monte atalante si dixtilla
per meço fessa passa et con cinquanta
migla ansilla et asecta altretanta
[image] Iniziale I dorata a bianchi girari.
[image] Nel margine destro: carta geografica recante i nomi di varie città. Sulla sinistra dall'alto verso il basso: setta, [arçilla], [larace], sale, niffe, zamar, saffi, gazolla, [a]nessa. Sulla destra dall'alto verso il basso: rabatta, fessa, Morrocca
Niffe · çamor · saffi · caçola · et messa
una dopo altra cinquanta in ottanta
migla si truouan poi di la da essa
et piu oltre non par che nascha pianta
ne che si truoui se nnon rena spessa
cerchando la riuiera tutta quanta
ueggion da terra piu il sole in mare
channaria et altre di picholo afare
Seguendo il lito verso l'oriente
trecento migla sta oue sul mare
di sopra assetta andando col ponente
et chi ad remisen uolesse andare
fra terra et tre giornate quasimente
oue con cartagenia sta del pare
affar pileggio conuento affricone
dugento trenta migla ad aquilone
Poi tra 'l leuante et greco sta orano
piu alto cento migla in su quel lito
la citta di tenes per quella mano
piu su cento cinquanta tien suo sito
et poco piu di cento di lontano
quella d'algeri la qual driçça il dito
ad acqua morta verso tramontana
questo paese a pocha terra piana
[image] Nel margine sinistro: carta geografica che rappresenta il mare e le coste da Algeri alle colonne d'Ercole e oltre. Sulla sinistra dall'alto verso il basso: cartagenia, is[?]io salauig[?]a, mai[olia], gib[?]lta, [giudas]. Sulla destra dall'alto verso il basso: algieri, bresta, tenes, mostegani, arzen, orano, [li]biem, done, molila, [ar]eudi.
Indi a bugea son migla cento uenti
pur tra leuante et greco poscha et bona
piu su dugento pur pe' decti uenti
et l'una et l'altra citta si ragiona
da iui a cento trenta poi sequenti
truoui biserti et secondo che suona
per fama quiui presso fu cartagine
la grande et se ne uede alcuna ymagine
Tunisi fa piu la sua residentia
sexanta migla a un fran gholfo a porto
la qual citta si guata con fiorentia
ad un ochaso quasi et a un orto
capo di regno et e di gran potentia
et ben dotata terra et non a torto
chelle nel meçço della barberia
et presso a tali piu che altra ui sia
Sta con yerusalem et con sibilia
inclinate a euro et a çeffiro
et sta uicina per dugento migla
alle due maggior isole di giro
le qua son la sardigna et la sicilia
quasi in triangol quando ben ui miro
africa sta poi uer meridiano
passato chapo bono a dextra mano
[image] Nel margine destro: carta geografica che rappresenta il mare e le coste da Algeri a Tunisi. Sulla sinistra: sardignia. Sulla destra dall'alto verso il basso: [leica], sula, capobeno, tunisi, biforti, tabarcha, stora, ancolo, [zirart], [buggea], titolis, algeri.
Da africa a capugia et ad facesse
son molte seche dal lito remote
et chi uuol nauighar d'indi a capesse
fra esse al lito per canal si puote
et seguon poi fino ad rasambesse
ma qui bisognia che di for si rote
da tunisi in sin qui per maestrale
trecento migla son per nostro strale
Poi tripoli citta di barberia
c'en ueticinque migla in uer leuante
et misurata su per quella uia
dugento migla et duo uolte altretante
son fino a rausen per trauersia
oue fa 'l capo e'l grari monte atalante
lasciando un gholfo oue a man directa
çuaria et po bernicho et tolometta
Et chi girassi il gholfo per costiera
sarebbon piu dele migla dugento
dal capo di rausen a bonandrera
son cento miglia pur per dricto uento
luco piu su dugento par che stia
et d'indi ad alexandria a quatrocento
che quasi in meçço d'esse sta la rassa
et e questo paese terra bassa
[image] Nel margine destro: carta geografica che rappresenta il mare e le coste con le città di Tripoli e Tunisi; dall'alto verso il basso: libeo, bonandrea, capo di rausen, tolometta, bernica, [?], [?], [missurata], tripoli, rasamabesse.
Guarda alexandria per ponente secta
et guata a tramontana satalia•
e terra richa nobile et perfecta
et e gran porto di mercatantia
da iui a foce dove 'l nilo in mar getta
cinquanta migla son per ricta uia
et chiamasi iui el fiume di crossetto
et son tremila migla dallo strecto
Vna altra foce sança far girata
piu su cinquanta migla al mar dichina
passata quella truoui damiata
poi son dugento migla di marina
fino a llarissa ch’e la piu ingholfata
et che piu al mar rosso s’auicina
et quiui tra levante et tramontana
el lito gira et tutta e terra piana
Da larissa a la iaça d’erminia
ritta costiera son miglia secento
per tramontana tutta quella uia
ua uerso greco per quarta di uento
il porto di baruti di soria
nel meço sta apunto alle trecento
et quindi sono a chi el peggio pigla
fino alexandria cinquecento migla
[miniatura: nel margine esterno carta geografica del fiume nilo e le città costiere, due delle quali (chairo e alexandria) raffigurate con disegni della cinta muraria, castelli, torri, e bandiere; dall’alto in basso: larissa, chairo, damiata, fiume nilo, cossetto, alexandria, golfo di larissa, luco]
Larissa a intorno stagni et al mar gialle
et fra terra biserti insino al loco
doue la trista et ben punita ualle
che iudicata fu da dio col fuoco
qui u'e un lagho molto et poi le spalle
del monte synai piu la son poco
sul qual fu data la legge diuina
doue sepulta sancta katerina
Tra larissa a baruti i apunto in medio•
e ioppon porto della terra sancta
che di colui dourebbe esser perdio
che chapo de’ christiani esser si uanta
doue quel degno re tenne suo sedio
che fece l’opra che ogni di si chanta
oue el sancto sepolcro di yesu
la doue crocifixo per noi fu
Sion e questa capo di iudea
uerso leuante un pocho a dextra mano
et da sinistra mano e ghalilea
et da leuante sta il fiume iordano
et a marina segue cesarea
et acri et sur• et sarecta et libano
noncie dond’escie il fiume di duo fonti
quiui e carnelli et altri saui monti
[miniatura: nel margine inferiore illustrazione topografica con montagne, laghi, mari, e città; nella parte superiore (procedendo da sinistra a destra): damasco, monte libano, galilea, samaria, nazaret, mare di galilea, sion, Ierusalem, soddoma, lago di soddoma, Betleem, iudea, sancta chaterina, monte sinai, mare rosso; in basso, lungo la riga numerata: (da sinistra a destra) alexandria, [?], [?]; cortola, [tri]poli, baruti, saretta, sur, acri, cesarea, iopon, [I*]alon, [***ara], larissa]
Da baruti in fra terra una giornata
e una meça e quella gran cittade
che’n tutto 'l mondo e tanto nominata
merchatantescha e di gran nobiltade
possente et richa dommascho chiamata
che niuna di maggior antichitade
sopra la terra non trouian che sia
et e stata gran facto tuttauia
Tripoli di soria segue per mare
sexanta migla et poi trenta tortosa
la leccia poi sexanta in quello andare
et tutta questa e terra montuosa
fin poi cinquanta migla doue appare
la foce di soldino assai famosa
poi e alexandretta altre cinquanta
et insino a la iaça poi quaranta
Agnolo acuto fa qui la marina
et uolge molti uenti et a ponente
uerso libeccio a quarta si dichina
fino ad antioccetta o quasimente
la iaça a cento migla s’auicina
al tarso et poi quaranta le sequente
il curco e poi palopoli a sectanta
et ad antioccetta poi nouanta
[miniatura: nel margine esterno carta geografica della costa sudorientale dell’Asia Minore con il nord collocato a sinistra e con le misure di distanze fra i luoghi; sopra le città (da sinistra a destra): la leccia, cortola, baruti; a sinistra (dall’alto in basso): la iaro, tarso, churcho, palopoli, antiocceta, candelara, satalia, macri, messi; al centro (dall’alto in basso): famagosta, nicosia, isola di cipri, rodi]
Tra 'l tarso et antiocetta a dricta uia
cipri ysola infra mare sta discosta
un cento miglia doue nichosia
citta reghale fra terra et famaghosta
che fu gran porto dimercatantia
sul mar da oriente et quella chosta
del'isola girando e cinquecento
et per lungheça son migla dugento
Tra lla leccia et tortosa ad oriente
l’isola decta guata la marina
et per diricta çona inuer ponente
quarda rodi et modon et poi messina
et caloseri et maiolica poi sequente
ualença et portoghallo et e uicina
famaghosta a barutti per due •c•
ensino ad alexandria per un •d•
D’antioccetta a rodi per quel uento
decto di sopra sança costeggiare
ricto pileggio son migla trecento
ma conuerratti duo gholfi lasciare
che sarebbe piu lungha da dugento
migla la costa a uolerla girare
nel primo e cateloro et setesia
et l’altro par che quel di macri sia
Rodi e una ysoletta ch’e costata
da terra ferma qualche migla uenti
et a cento cinquanta e suo girata
et quiui uolge il lito d’altri uenti
ensino a tenedon diricto guata
quella costiera miglia quatrocenti
a maestral uer tramontana a quarta
sechondo che si uede per la carta
Vero e che di gran gholfi a questo lito
che tien fra terra et di gran capi in mare
et e d’assai e bon porti fornito
doue nauil sichuro possa stare
fra terra a buone uille et forte sito
et temperato et sano per abitare
e sta diricta con italia et francia
et quella gente porta ben suo lancia
Quiui e alto luogho presso alla meta
del decto fregho ad effessa uicina
le smirre et foia e l’andermiti in qua
tutte son poi in gholphi di marina
poi qual al fine fu la gran citta
di troia doue fu la gran rouina
del superbo ylion che fu combusto
onde fu la progenie d’aughusto
[miniatura: nel margine inferiore carta geografica recante i nomi di varie città costiere e delle isole; troia è rappresentata in fiamme, e rodi con un complesso di castelli e monumenti; sopra (da sinistra a destra): desponto, aueo, troia, l’andermitti, foya, Iesmine, alto luogo, messi; sotto, le isole (da sinistra a destra): tenedo, metellino, scio, xamo, lango, rodi]
Quatro ysolette di cento in settanta
migla di giro ognuna presso a lito
a men di uenti et sono di lungi ottanta
l’una dall’altra per diricto rito
sono dopo rodi et la prima si canta
langho et poi l’altra che tiene il suo sito
di contra ad alto luogho e decta samo
scio e l’altra et metellin la chiamo
Or entra nello strecto ti turchia
ch’e circa a sette migla e largho in bocha
inuerso 'l greco et sol per questa uia
il decto mar nel mar maggiore rimbocha
et cento ottanta migla par che sia
per decto uento insilla doue tocha
le mura della imperial citta
che 'n sull’altra piu strecta bocha sta
La citta d’aueo sta nel cominciare
dalla man dextra dentro ad decto strecto
onde uerso aquilone a dimandare
ghalipoli citta u’e dirimpecto
et poi piu su comincia a rallarghare
et ben sexanta migla a di tragetto
da diaschillo che par da man dextra
fino alla bocha strecta da sinestra
[miniatura: nel margine interno carta geografica recante i nomi di varie città (dall’alto in basso): comidie, alolimen, diaschillo, paris, galipoli, aueo]
Questa altra bocha a di largho due migla
et uenti ad aquilon dura il chanale
et giugni al mar maggior doue si pigla
sequendo il lato uerso orientale
una costiera nouecento migla
ch’ensino a trabisonda son sue schale
charpi poi pontararcha et samastoe
chastelle sinopi et simissoe
Et son da l’una a l’altra migla cento
una per l’altra et qual meno et qual piu
chosi dall’alto mare anche secento
son da la iaça insino a rodi giu
et dall’un mare all’altro quatrocento
et questo quadro antichamente fu
decto asia minore et dentro a esse
auæa molte prouincie et molti re
Nel capo quasi d’esso quadro sta
il monte tauro ch’e molto nomato
el quat duo corna inuer ponente fa
che uenghon lungho l’uno et l’altro lato
nel meço d’esse e oggi gran citta
samascho oue el gran turcho sta honorato
al pari di simisso da tramontana
e quasi al tarso da meridiana
[miniatura: nel margine esterno carta geografica che rappresenta il mare e le città costiere dell’Asia minore; in alto, le città (da sinistra a destra): fayo, louacci; a sinistra: sauastropoli, pezonda; a destra (dall’alto in basso): trebisbonda, [ghiri]zonda, uaticia, simisso, sinopi, castelle, samasto, pontarachi, carpi; al centro, MARE MAGGIORE]
Seguita poi uatiçia e ghiriçonda
di cento in cento migla inuer leuante
seguendo e lito et poi e trebusonda
et quiui muoue un archo riuoltante
fin dirimpecto la oue peçonda
che a l’un capo dal’altro distante
dugencinquanta migla e a girare
piu cento migla sarebbon a ffare
Louaci et faxo duo fiumi piu su
fra terra uenghon per la carica•
et piu a lleuante sta 'l mar di bachu
et le citta d’orghanci et samachia
et a tornar pel decto lito in giu
sauastropolti truoui in quella uia
et poi peçonda et poi trecento migla
oue 'l chanal della tana si pigla
Il decto lito torna inuer ponente
e 'l canal decto uerso tramontana
poi son dugento migla drictamente
in uerso greco et truouasi la tana
et donde ci mouemo primamente
queste la piu di lungi et la piu strana
doue si nauica et finisce qui
l’asia maggiore al fiume tanai
[miniatura: nel margine esterno un complesso edilizio che rappresenta la città di Tana; nel margine esterno e inferiore carta geografica del fiume tanai e altri toponimi: (da sinistra a destra) tanai, tana, mare dell’arena, coppa]